venerdì 3 novembre 2023

51 giorni a Natale

«Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?» (Lc 14, 5).
 
È la domanda che Gesù rivolge ai commensali dopo aver guarito un uomo in giorno di sabato.
 
La domanda mi spinge a guardare quell’uomo guarito con occhi evangelizzati: non è uno con cui non ho relazione, un estraneo. Viene identificato da Gesù con il figlio che cade nel pozzo o con il bue, così importante nel lavoro nei campi: si tratta di persone e beni che uno sente come parte di sé e della sua vita. Ogni uomo darebbe la vita per salvare il proprio figlio, e farebbe di tutto pur di tirare fuori dal pozzo il bue che vi è caduto. E lo farebbe subito!
 
Se lo faresti per tuo figlio, fallo anche per l’uomo malato di idropisia: abbi compassione di lui! Prenditi a cuore la sua situazione, anche se è sabato! Gesù mi fa notare che c’è un legame tra me e ogni altro uomo e che a nessuno il vero uomo può mostrarsi indifferente. Non è questione di guarire o di salvare una persona, ma di averne compassione, di usargli misericordia, di farglisi prossimo (Lc 10, 25-37)!

Così stamattina, quando mancano cinquantuno giorni a Natale, nella preghiera chiedo la grazia di avere nel mio cuore gli stessi sentimenti di Cristo Gesù (Fil 2, 5).

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