«Bisogna dare Dio agli altri», ha scritto Benedetta Bianchi Porro.
Ci penso e ci ripenso da quando ho letto questo suo pensiero
qualche giorno fa. Effettivamente se vado in giro con questa “missione”, sono
un evangelizzatore, anche senza dire una parola: basterebbe vivere e vivendo darei
la buona notizia, darei Dio agli altri!
Mi viene in mente una nonna che ho conosciuto cinque anni fa
arrivando qui in parrocchia, una nonna che vedo tutti i giorni perché la
incontro tutti i giorni a Messa e poi durante la giornata in piazza e nella
pinetina della parrocchia, o di passaggio nel campetto o nel vialetto dell’oratorio.
Lei cammina e dove passa porta una parola allegra o un saluto amichevole a
tutti quelli che incontra e quando ti fermi un po’ a parlare con lei, ti
racconta volentieri la sua storia, le persone che ha incontrato, la vita che ha
vissuto, le fatiche del lavoro, le sue gioie e i suoi dolori, … ma sempre con
un tono di voce che ti trasmette voglia di vivere e allegria, anche quando
parla delle difficoltà che ha dovuto affrontare nel corso degli anni. Qualche volta
la senti pensierosa mentre racconta qualche dolore del passato, ma subito le
sue amiche, sedute con lei, la incoraggiano, la rassicurano e lei riprende a
sorridere e a trasmettere vita, speranza e fiducia.
Qualche settimana fa mi sono stupito sentendo i ragazzi della
piazza chiederle: «Come stai, Meniche’?». Da loro non me l’aspettavo una tale
gentilezza e attenzione per una persona anziana. Ma poi mi sono ricordato che
quella nonna li ha sempre trattati come nipoti suoi, s’è sempre accorta di loro
e li ha sempre salutati con affetto quando li incontrava seduti sulla panchina
della piazza o nel campetto parrocchiale: fa così da sempre e così si succedono
generazioni di nipoti che le vogliono bene e la trattano con dolcezza, come trattano
la loro nonna.
Quando mancano quarantaquattro giorni a Natale, guardo Menichetta
che, sorridendo ad Antonio, s’è seduta all’ultimo banco per partecipare alla
Messa e ripenso a Benedetta Bianchi Porro e al suo «Bisogna dare Dio agli altri».
Anch'io vorrei
portare Dio come lo porta questa nostra nonna, perché il farsi prossimo di Gesù è farsi
prossimi a tutti, anche a quelli che si incontrano sulla piazza o in Chiesa,
riconoscendoli come nipoti e prendendoli sul serio, come si fa con le persone
che ci stanno a cuore, con le persone che ci sono care!
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