Brano su cui pregare: 1Re
3, 5-15
Grazia da chiedere
Chiedo al Signore la grazia di un cuore
docile che sappia distinguere il bene dal male
INTRODUZIONE
ALLA PREGHIERA
È giunto il momento della successione
e Salomone diventa re dopo suo padre Davide. La vocazione a cui è chiamato è
molto grande: il re deve guidare il popolo sulla via di Dio. Dalla sua condotta
di vita e dalla sua capacità di discernimento dipende il destino di una intera
nazione e quindi di ciascuno dei suoi sudditi e anche dei popoli intorno. Dio
guida Salomone e compie la promessa: la fedeltà di Dio si manifesta nella storia
ed è quindi visibile e percepibile da parte nostra: «Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda» (v. 5).
Tu, che hai ricevuto la vocazione alla
santità, cosa vuoi che Dio ti conceda?
La risposta di Salomone ce lo rivela
come un uomo attento all’opera di Dio in favore del Suo popolo; lo ha visto in
modo particolare nella vita di suo padre Davide: «Tu hai trattato il tuo servo, Davide, mio padre, con grande amore, …»
(v. 6). Ma Salomone ha notato anche lo stile di vita di suo padre: «… egli aveva camminato davanti a te con
fedeltà, con giustizia e con cuore retto verso di te» (v. 6). Fedeltà,
giustizia, cuore retto verso Dio: ecco l’eredità più preziosa ed eterna che
Davide ha lasciato nel cuore di questo suo figlio! E Dio non è colui che sta a
distanza, ma colui che si fa talmente prossimo da risultare visibile nella
storia di ciascuno di noi: «Tu hai
trattato il tuo servo Davide, mio padre, con grande amore». Se rileggiamo
le parole di Maria nel Magnificat (Lc 1, 46-55), troviamo la stessa fiducia
nell’azione di Dio nella storia della salvezza.
La certezza della prossimità di Dio ci
consente, a nostra volta, di sentirci guardati e conosciuti da Lui, scelti,
guidati, sostenuti nelle piccole e grandi responsabilità quotidiane: «Ora, Signore, mio Dio, tu hai fatto regnare
il tuo servo al posto di Davide, mio padre. Ebbene io sono solo un ragazzo; non
so come regolarmi» (v. 7). Ma so che di Te posso fidarmi: Tu non mi
lascerai mai solo e non mi farai mancare ciò che mi è necessario per compiere
la mia missione, per rispondere «Eccomi» alla Tua chiamata! Siamo certi della
nostra fragilità e inadeguatezza, ma siamo altrettanto certi della fedeltà di
Dio, della Sua bontà, del dono del Suo Spirito Santo che ci salva: «O Signore, non sono degno di partecipare
alla tua mensa, ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato».
Salomone incontra Dio in sogno, la sua
visione è, dunque, qualcosa di eccezionale; noi incontriamo il Signore nei Sacramenti,
nell’ascolto della Sua Parola, nella preghiera, nell’amore verso il prossimo,
verso il più piccolo dei nostri fratelli,… Possiamo anche noi fondare la nostra
vita sull’amicizia con Dio, sulla confidenza che c’è tra Lui e noi in virtù del
nostro essere cristiani: Cristo ci ha fatto dono della Sua stessa comunione con
il Padre e con lo Spirito Santo. Così anch’io oggi posso dare del tu a Dio e
dirgli: «Concedi al tuo servo un cuore
docile,…».
INDICAZIONI PER
LA PREGHIERA
-
Ora rileggi il
brano biblico; cerca di capirlo, soprattutto per come ti è stato spiegato: cosa dice il brano in sé?
-
Fai presente la
tua vita quotidiana, le tue situazioni, quello che sei…; rivedi tutto a partire
dal brano biblico: cosa dice a te?
-
COME TI TOCCA quello che
comprendi? Quale sentimento ti suscita?
Dialoga con il Signore ed esprimi ciò che desideri
dirgli