Guardo gli agricoltori nelle serre a raccogliere l’insalata. Erano
lì anche ieri quando pioveva. Erano lì anche questa estate con temperature
alte. Saranno lì anche in pieno inverno. È il loro lavoro e lo svolgono con
grande dedizione, come ogni lavoratore. Li osservo in diversi momenti dell’anno
e del giorno. Mi colpisce la loro costanza e dedizione.
Mi piace osservare le persone mentre lavorano: ieri mattina, ad
esempio, una persona mi ha duplicato almeno una ventina di chiavi per la
serratura nuova del portone della casa di accoglienza e un’altra ha montato
la nuova serratura. Ieri pomeriggio una persona ha sostituito il vetro
protettivo del mio cellulare e ci ha messo una pellicola nuova. Un’altra di
buon mattino ha sfornato un pane così fragrante che era un piacere mangiarlo a
pranzo con l’olio nuovo e i pomodori, altre persone hanno girato l'Italia
sul camion o sul furgone per consegnare la merce ai supermercati o il materiale
acquistato online, altre persone ieri
sera hanno accompagnato i ragazzi della parrocchia a giocare la partita di
calcio a 5, altre ancora hanno trascorso la serata a fare formazione per il primo
soccorso, altre si sono riunite con me per preparare l’Avvento e la raccolta
viveri per le missioni, altre ancora erano impegnate nelle prove di canto per
il concerto in onore di Santa Cecilia, altre erano al lavoro in fabbrica o in
azienda per il turno di notte, … Sono grato a ciascuna di queste persone e sono
grato a ogni persona di ogni luogo e di ogni tempo!
Tutto questo lavoro che osservo mi fa pensare che le cose non
siano proprio così materiali come sembrano – o come ce le presentano – e che i
beni di questo mondo non sia mai giusto ridurli a un costo, ridurli a un prezzo;
in tutte le cose materiali c’è sempre qualcosa che non potrò acquistare e che
ha un valore inestimabile: come posso stabilire un prezzo per la vita, il
tempo, l’ingegno, la cura, l’attenzione, la passione, la pazienza, la fantasia,
il sudore, il lavoro, il sacrificio, … di chi li ha coltivati, pensati,
costruiti, sfornati, raccolti, pescati, trasportati, …???
Trovo offensivo e non rispettoso delle persone ridurre tutto a
commercio e far passare il messaggio che basta avere un portafoglio pieno o una
carta di credito per acquistare tutto. Trovo sciocco e fuorviante il messaggio
che tutto si riduca a quel bene materiale che acquisto, uso e scarto senza
farci troppo caso. Trovo diseducativo fermarsi alla proposta di sconti
vantaggiosi senza far notare ai consumatori che dentro quel prodotto c’è la
vita di tante persone (e che forse quello sconto va anche a scapito della
sicurezza e del benessere dei lavoratori). Quando ascolto le notizie di persone
morte sul lavoro o di persone costrette a turni di lavoro estenuanti e, subito
dopo, negli spot vedo tutto ridotto a una maggiore convenienza o a un
risparmio, mi vergogno di questo sistema che non tiene in conto la vita, ma
solo il profitto.
Quando
mancano trenta giorni a Natale, spero che in me ci sia più meraviglia e gioia
nel leggere il biglietto che nello scartare il regalo!
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