giovedì 22 febbraio 2024

Il mistero di padre Pio


Don Placido sentiva spesso i suoi parrocchiani parlare di padre Pio: «Padre Pio era severo», diceva uno pieno di devoto compiacimento; «Padre Pio rimproverava i penitenti», diceva un altro pieno di zelo…
 
Un giorno a don Placido capitò di chiedere cortesemente ai suoi parrocchiani di non fermarsi a chiacchierare in chiesa, per custodire il silenzio e non disturbare la preghiera. E subito sentì borbottare: «Eh, ma non gli va bene niente a questo qua! Ci rimprovera sempre!».
 
«Ma non eravate voi a dire che Padre Pio…???», fece notare con un sorriso don Placido.

mercoledì 21 febbraio 2024

Massimo e Robertino

Ogni tanto guardo questo spezzone del film Ricomincio da tre e non posso fare a meno di pensare che Massimo Troisi ci abbia visto giusto quando diceva a Robertino di salvarsi invitandolo a uscire di casa, a uscire dal museo che la mammina gli aveva allestito intorno.

 
Spesso mi capita di chiudermi nel mio museo, fatto di cose, di ricordi, ma soprattutto di ideologie, opinioni, giudizi, pregiudizi, schemi… È un museo dove tutto è spiegabile e tutto ha un responsabile, un museo dove moltiplico i capri espiatori per vivere tranquillo sapendo che è colpa dei capelloni, della minigonna e… un poco anche del grammofono…
 
Ma, nel dialogo con Robertino, Massimo s’incarta cercando di spiegare la questione del limite e così rivela l’assurdità della pretesa di regolamentare tutto e l’impossibilità di vivere ognuno nel proprio museo.
È allora che Massimo tenta di riportare alla vita Robertino: «Robe’, tu devi uscire, ti devi salvare Robe’!».
 
Guardo Massimo e penso al Papa che dal giorno della sua elezione mi invita a uscire, uscire, uscire con Cristo a evangelizzare, a portare a tutti la gioia del Vangelo!
 
E mi succede quello che accade nel film: a volte accolgo l’invito della Chiesa a uscire e mi salvo; altre volte, invece, sto tanto bene nel museo e scappo via spaventatissimo: «Mammina! Mammina! Mammina!».

martedì 20 febbraio 2024

Amata e custodita come a casa


S’è appena conclusa l’Assemblea Diocesana dell’Azione Cattolica. Sui social cominciano a girare le foto di una bella giornata di fraternità vissuta all’interno dell’Auditorium Pacetti.

Cerco l’immagine che mi ha colpito di più ma non la trovo: a un certo punto dell’Assemblea, in prima fila ho visto una bambina che dormiva beata. Subito mi sono detto: «Questa è l’Azione Cattolica!».

E mi s’è riempito il cuore di tenerezza!

 
Uno potrebbe dire: «E cosa c’è di speciale? La comodità delle poltrone, il tepore della sala e la pacatezza degli interventi l’hanno fatta addormentare».

A me piace pensare, invece, che quella bambina con noi s’è sentita amata e custodita come a casa: non aveva nulla da temere perché era tra amici. E così inizio il nuovo triennio con la certezza che l’Azione Cattolica è una casa dove posso stare tranquillo, posso addormentarmi, non ho bisogno di vegliare in armi per essere pronto a difendermi. L’Azione Cattolica è una casa dove mi sento custodito come un bimbo in braccio alla mamma, o come la bambina che dorme in prima fila.

lunedì 19 febbraio 2024

La speranza ti farà buona la strada


Brano su cui pregare: Gn 9, 8-15

Grazia da chiedere
Chiedo al Signore la volontà di accogliere la Sua alleanza.

 

INTRODUZIONE ALLA PREGHIERA

Colpisce il diluvio perché la catastrofe naturale ci fa sempre una grande impressione e resta come un ricordo indelebile: tutti ricordiamo il diluvio universale. Ricordiamo allo stesso modo l’alleanza universale? «Quanto a me, ecco io stabilisco la mia alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di voi, con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e animali selvatici, con tutti gli animali che sono usciti dall’arca, con tutti gli animali della terra» (Gn 9, 9).

Il diluvio ha una durata di quaranta giorni (Gn 7, 17), l’alleanza che Dio stabilisce è perenne: «Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutta alcuna carne dalle acque del diluvio né il diluvio devasterà più la terra» (Gn 9, 10). Eppure ci resta impresso il diluvio più dell’alleanza… E siamo ben disposti a riconoscere il diluvio in ogni cosa imprevista che ci capita o in ogni cosa che sembra contraddire l’amore di Dio per noi.

«Quando ammasserò le nubi sulla terra e apparirà l’arco sulle nubi, ricorderò la mia alleanza…» (Gn 9, 14-15). Che meraviglia! Dio pone un segno per ricordarsi l’alleanza! «…ricorderò la mia alleanza che è tra me e voi e ogni essere che vive in ogni carne e non ci saranno più le acque per il diluvio, per distruggere ogni carne» (Gn 9, 15). Dio ricorda. E io?

Quanti segni di alleanza nell’Antico Testamento! E nel Nuovo Testamento il dono di Gesù Cristo è la nuova ed eterna alleanza! Ogni volta che partecipiamo alla Messa ascoltiamo queste parole: «Prendete e bevetene tutti: questo è il calice del mio sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati». L’alleanza significa che anche negli imprevisti, negli affanni, nelle sofferenze, nella catastrofe, … Dio è con me e per me, Dio è mia roccia, Dio è difesa della mia vita, Dio è provvidenza, Dio è la mia salvezza!

«Non aver paura: la speranza ti farà buona la strada», questo è l’augurio che monsignor Chiaretti, vescovo di San Benedetto del Tronto e poi di Perugia, amava rivolgere alle persone che incontrava. Se Dio fa alleanza con me, posso ben sperare che ogni strada su cui camminerò sarà una strada dove farò esperienza della Sua presenza, della Sua fedeltà, del Suo amore, della Sua provvidenza, della Sua benevolenza, della Sua misericordia!

 

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

-        Ora rileggi il brano biblico; cerca di capirlo, soprattutto per come ti è stato spiegato: cosa dice il brano in sé?

 

-        Fai presente la tua vita quotidiana, le tue situazioni, quello che sei…; rivedi tutto a partire dal brano biblico: cosa dice a te?

 

-        COME TI TOCCA quello che comprendi? Quale sentimento ti suscita?

 

Dialoga con il Signore ed esprimi ciò che desideri dirgli