«Ora, mentre
quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano
pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa»
(Mt 15, 10).
Tutte e dieci si sono addormentate per il ritardo dello sposo e
tutte e dieci si sono svegliate per andare incontro allo sposo; ma solo cinque
erano pronte ed entrarono con lui alle nozze.
Chissà cos’è che ci fa pronti?
«Ecco lo sposo!
Andategli incontro!» (Mt 15, 6), questa è la buona
notizia, questo è il Vangelo che viene gridato a tutti fin dal momento dell’Annunciazione
(Mt 1, 18-25). Da quel momento tutti si svegliano («Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo
del Signore e prese con sé la sua sposa» Mt 1, 24) e chi è pronto entra,
chi non è pronto si oppone, resta indifferente, torna a dormire.
Che differenza c’è tra Maria, Giuseppe, i pastori, i Magi, … ed
Erode? Perché i primi sono pronti ed Erode no? Perché Giovanni il Battista e i
discepoli sono pronti e molti scribi, farisei e sacerdoti non sono pronti e
rimangono fuori?
Si potrebbe continuare fino alla fine dei quattro Vangeli ad
annotare vergini pronte e vergini che devono andare a comprare l’olio per le
lampade. Si potrebbe continuare fino alla fine del mondo ad annotare donne e
uomini pronti e donne e uomini che devono andare a comprare l’olio per le
lampade. Potrei ripercorrere dall’inizio la mia vita e annotare tutte le volte
in cui sono stato pronto e tutte le volte che, invece, sono andato a comprare l’olio
rimanendo fuori dalle nozze. E sarà così fino alla fine dei miei giorni: «Vegliate dunque, perché non sapete né il
giorno né l’ora» (Mt 10, 13).
Cos’è che mi rende pronto?
Nella Messa di oggi ho scelto l’atto penitenziale che dice così: «Signore, che vieni a visitare il tuo popolo
nella pace, Kyrie, eleison» (dal Messale Romano). Mi è rimasta impressa
questa invocazione e sto continuando a meditarla. Sembra dirmi che mi accorgo
della visita del Signore quando sono in pace, quando non ho la vita occupata
dalla rabbia, dall’odio, dal rancore, dalla gelosia, dai vizi, dai peccati, da
me stesso e dal mio egoismo, dal potere, dalla guerra, dalla prepotenza, dalla
pretesa di bastare a me stesso.
Giovanni predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è
vicino!» (Mt 3, 2). È in pace chi s’è messo in ascolto. È in pace chi ha
iniziato a obbedire allo Sposo che viene. È in pace chi non pensa di tornare a
casa e allora, uscendo, prende tutto l’olio con sé. È in pace chi lascia la sua
casa vecchia e si prepara a entrare in una casa del tutto nuova, chi vuole
mettere tutta la sua vita nelle mani dello Sposo: i Magi partono e vedono e
sentono che la loro gioia dipende dal Bambino che è nato. Erode, no: egli vuole
mantenere a tutti i costi la sua casa, le sue cose, il suo potere, i suoi vizi.
E rimane fuori.
Giovanni sente che tutta la sua vita è orientata a Gesù e diventa
voce che grida nel deserto: «Preparate la
via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!» (Mt 3, 3). Molti scribi,
sacerdoti e farisei, no: essi vogliono mantenere le loro posizioni, la loro
sapienza, il loro ordine, le loro cattedre. E rimangono fuori.
Ma Gesù, lo Sposo, si presenta e ripresenta ieri, oggi e ogni
giorno fino all’ultimo giorno. E la Chiesa continua a gridare come Giovanni il
Battista: «Ecco lo sposo! Andategli
incontro!».
Zaccheo (Lc 19, 1-10) sale sull’albero per incontrare Gesù e, dopo
averlo incontrato, non dà più peso al denaro, alla posizione sociale, al suo
onore, ai suoi beni: tutto passa in ultimo piano rispetto allo Sposo che
finalmente ha incontrato. Il giovane a cui Gesù dice: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai
poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!» (Mt 19, 21), se ne
andò, triste perché possedeva molte ricchezze. In quel momento non era pronto,
non era in pace.
Questa pace che andiamo cercando, questa pace che andiamo pregando
è la pace di chi sa di essere custodito, difeso, protetto, coccolato, amato da
Dio. È la pace di chi sa che la sua vita non dipende dai suoi beni e dalle sue
ricchezze (Mt 6, 25-34). È la pace di quelli che Gesù dice «Beati…» (Mt 5, 1-12). È la pace di chi compie la volontà del Padre
celeste! È questa la pace che ci rende pronti a entrare alle nozze con lo
Sposo!
Quando
mancano quarantadue giorni a Natale,
chiedo per me e per tutti il dono della pace!
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