Ho l’impressione che non basti emanare leggi per sconfiggere l’inciviltà, l’ignoranza, la discriminazione, l’indifferenza e l’emarginazione, e garantire il rispetto dell’altro in quanto altro. Credo che, invece, sia necessario educare. E l’educare non va mai d’accordo con l’indottrinamento: l’educare, infatti, genera persone alla vita e alla convivenza civile; l’indottrinamento mortifica e crea malumori e rabbie, tensioni e moti di ribellione. In una società come la nostra, sempre più accelerata, il rischio è di optare per l’indottrinamento. Ma tranquilli: è solo una mia impressione!
lunedì 12 luglio 2021
domenica 4 luglio 2021
E tu?
Ho l'impressione che il problema non sia essere a favore o contro la vaccinazione. Il problema è che c'è qualcuno che si ostina a non voler ammettere che siamo in una situazione di emergenza e che c'è veramente tanta gente che ha sofferto e sta soffrendo. Ammetterlo non significa dover rinunciare a vivere, ma soltanto avere rispetto per le opinioni degli altri e anche per la salute degli altri. La questione non è solo vaccinarsi o non vaccinarsi (è una scelta che ciascuno compie liberamente, e io liberamente ho scelto di vaccinarmi); la questione è non mettere la mascherina quando è richiesto dal luogo o dalla situazione in cui ci troviamo o dalla persona che incontriamo; la questione è non rispettare la distanza di sicurezza; la questione è non evitare di partecipare ad assembramenti; la questione è negare che ci sia un pericolo e mettere sistematicamente in pericolo se stessi e gli altri.
Ricordo
bene che per entrare in alcuni reparti dell'ospedale a visitare parenti o amici
ricoverati era richiesto, anche prima del covid, di indossare camice e
mascherina. Non ci siamo mai opposti: li indossavamo e basta, pur di stare
vicino al nostro parente o amico ammalato. Quando andavamo dal dentista, il
dentista aveva sempre la mascherina mentre ci visitava e dopo la visita
igienizzava tutto per evitare che il paziente successivo rischiasse di
contrarre un'infezione. E noi stavamo lì seduti e sicuri, perché notavamo la
cura per l'igiene da parte del nostro dentista o da parte del medico che ci
stava visitando.
E
così in tanti altri contesti eravamo attentissimi all'igiene e alla sicurezza
per la salute.
Ora
improvvisamente siamo diventati allergici a qualsiasi misura di contrasto al
covid e ci chiediamo addirittura se le mascherine siano efficaci oppure no. E
siamo subito pronti a metterle da parte, semplicemente perché desideriamo
tornare alla normalità. Ma il ritorno alla normalità richiede pazienza e
soprattutto richiede intelligenza e se gli esperti ci raccomandano di essere
prudenti ancora per un po', perché questo “ancora per un po'” non ci dà
sollievo?
Non
ci hanno detto “per sempre”, ci hanno detto “ancora per un po'”.
E
“un po'” vuol dire un tempo breve.
In
questo tempo breve possiamo essere motivo di tranquillità e sollievo per tutti,
rispettando semplici regole di igiene e distanziamento, oppure possiamo rendere
questo tempo estremamente pesante e difficile per tutti, scegliendo come
singoli di vivere come se l'emergenza non ci fosse.
Siccome
amo Cristo, Colui che offre sollievo a ogni uomo, io scelgo di rispettare le
regole.