i)
Tutti e dieci vengono guariti. Dio fa
grazia a tutti gli uomini e quindi anche a me!
ii)
La guarigione non obbliga i guariti,
ma restano liberi di tornare da Gesù o di continuare per la loro strada. La libertà
che Dio mi lascia anche dopo avermi fatto una o tante grazie, per me è una
buonissima notizia! Dio non mi fa pesare il Suo amore, non mi obbliga, né mi
costringe a cambiare vita, a essergli grato, a sdebitarmi in qualche modo. Tra Lui
e me rimane l’amore che è sempre gratuito e lascia sempre liberi!
iii)
La salvezza è per tutti e non si
limita ai “nostri”. E i “nostri” devono sempre vigilare perché non è detto che
far parte dell’elenco dei discepoli, far parte della Chiesa significhi
automaticamente salvarsi, vivere la vita di Dio, essere in comunione con Lui. La
Bibbia è piena di “stranieri” che diventano segno di virtù e giustizia per chi “straniero”
non è, o per chi “straniero” non si ritiene. Così nel Vangelo di oggi è uno
straniero a tornare da Gesù per ringraziarlo. Ed è sempre quello straniero a
ricevere le parole di Gesù: «Alzati e va’;
la tua fede ti ha salvato!» (Lc 17, 19).
Quando mancano trentanove giorni a Natale, ti ringrazio, Signore, perché ogni giorno ci fai dono della Tua Parola, la Buona Notizia che salva la mia vita e la vita di ogni uomo!
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