martedì 12 ottobre 2021
Sinodo
venerdì 8 ottobre 2021
Primavera
Parrocchia Cristo Re, 8 ottobre 2021
Care parrocchiane e parrocchiani,
da qualche settimana nella nostra Casa di
Accoglienza Papa Giovanni XXIII è iniziata una collaborazione con la Cooperativa
Sociale Lella 2001 ONLUS per la gestione dell’ospitalità e della mensa per i
poveri. Ci tengo a spiegarvi com’è nata questa collaborazione.
Diventando parroco della Parrocchia Cristo Re, ho
assunto anche l’incarico di Legale rappresentante e responsabile del CENTRO DI
PRONTA ACCOGLIENZA PER ADULTI PAPA GIOVANNI XXIII, che tutti noi
affettuosamente chiamiamo “Casa dell’Accoglienza”. Con l’aiuto di don Pio e dei
volontari, ho continuato in questi anni a prendermi cura della gestione della
Casa offrendo alle persone in difficoltà quell’aiuto che ci è stato possibile
dare con le risorse che avevamo. È stata una bella esperienza di fiducia in Dio
e di fiducia nella Provvidenza e colgo l’occasione di questa lettera per
ringraziare don Pio e tutti voi per il sostegno generosissimo dato ogni giorno
alla nostra Casa.
In questi anni, però, mi sono anche reso conto che
la gestione di una Casa di Accoglienza con tanti posti letto come la nostra,
richiede l’azione di personale competente che assicuri una presenza quotidiana
e continuativa, e che sia reperibile 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno, per
poter rispondere alle molteplici esigenze degli ospiti. Il regolamento della
nostra Casa dice che l’intento con cui don Pio l’aveva fondata era
prevalentemente quello di offrire vitto e alloggio per qualche mese, a persone
temporaneamente in difficoltà, in modo tale da garantire loro la serenità
necessaria per poter trovare un lavoro e una sistemazione e così riprendere la
vita quotidiana superando il momento di crisi. In tal modo la Casa di
Accoglienza ha aiutato tantissime persone. Negli ultimi anni, però, la difficoltà
nel trovare appartamenti in affitto con un canone accessibile a San Benedetto e
dintorni, e la difficoltà di trovare lavoro, hanno determinato una situazione
per cui gli ospiti della casa, da ospiti temporanei si sono trasformati in
residenti a tutti gli effetti.
Mettendomi in ascolto e cercando di prendermi a
cuore le necessità degli ospiti, mi sono reso conto che per aiutarli a
riprendere in mano la loro vita, spesso non basta la buona volontà o la
generosità del parroco e dei volontari, ma occorre una competenza maturata con
l’esperienza e con lo studio e la frequenza di corsi di formazione e di laurea
specifici. Insomma mi è apparsa evidente la necessità di coinvolgere personale
qualificato. Continuare senza personale qualificato avrebbe significato
rischiare di non rispondere più alle esigenze di chi chiedeva ospitalità: tutti
arrivano dicendo che hanno solo bisogno di un tetto e dei pasti in attesa di
sistemare la loro situazione e riprendere la vita di sempre. In realtà quella
che raccontano è solo la superficie del problema, sotto la superficie si
nascondono molteplici altri problemi, di cui a volte nemmeno loro hanno ancora
preso coscienza. Questi problemi si manifestano una volta entrati nella casa e
molte volte ci trovano impreparati: occorrono medici, assistenti sociali,
psicologi, psichiatri, educatori, avvocati,... Comunque, non ci siamo persi
d’animo e abbiamo continuato a prenderci cura dell’assistenza umana e
materiale, degli ambienti di vita e dei pasti, in modo da continuare a offrire
agli ospiti un buon tempo di soggiorno nella Casa. Abbiamo anche assunto una
cuoca per affidarle la gestione della cucina, parte essenziale della Casa:
notando la cura con cui vengono preparati e offerti i pasti, un ospite inizia a
riassaporare il gusto della vita.
Poi s’è presentata l’occasione di collaborare con la
Cooperativa Lella per seguire e aiutare alcuni ospiti offrendo loro la
possibilità di parlare con un avvocato, con degli educatori e con la
psicologa,… Abbiamo apprezzato molto questa collaborazione che ci ha permesso
di risolvere alcune situazioni particolarmente complicate. Così si è pensato di
continuare a camminare insieme incrementando le occasioni di collaborazione
fino ad arrivare alla decisione di affidare a loro la gestione dell’ospitalità
in Casa di Accoglienza, firmando un contratto di comodato d’uso gratuito,
approvato dal Consiglio Diocesano per gli Affari Economici. La parrocchia
continua a fare carità ai più bisognosi, cambia soltanto la tipologia di
persone a cui viene rivolta l’accoglienza.
Nel mese di agosto la Cooperativa Sociale Lella 2001
ONLUS ha iniziato a gestire il refettorio, le stanze per l’Accoglienza e la
mensa per i poveri di passaggio. Naturalmente in queste prime settimane stiamo
vivendo un periodo di rodaggio, ma è già iniziata l’accoglienza di dieci nuovi
ospiti nella nostra struttura. L’entusiasmo da parte di tutti noi è
grandissimo, ma ancora più grande è la gratitudine a tutti voi parrocchiane e
parrocchiani che in questi anni non avete mai fatto mancare la vostra
solidarietà e carità alla Casa di Accoglienza con la preghiera, con il
volontariato, con l’amicizia, con il sostegno affettivo e materiale.
Giustamente la sentite “vostra” e vi chiedo di continuare a sentirla come
tale!!!
Infatti la collaborazione con la Cooperativa Sociale
Lella 2001 ONLUS non significa la resa da parte della parrocchia o il chiamarsi
fuori da un’attività caritativa così importante come l’accoglienza dei più
bisognosi. L’affidamento dell’accoglienza alla Cooperativa, invece, è una
coraggiosa scelta di avanguardia, come ci ha insegnato a fare don Pio in questi
anni: la nostra parrocchia s’è sempre distinta per l’originalità e anche per la
capacità di precorrere i tempi e, in modo particolare nell’ambito della carità,
la nostra comunità cristiana ha sempre offerto risposte generose e geniali alle
esigenze del territorio. Così, parlandone con don Pio, ci siamo detti: perché non
cogliere questa bella occasione di collaborazione e offrire, così, un servizio
che si prenda cura di tutto l’uomo e non solo dei suoi bisogni materiali?
La nostra parrocchia può sicuramente prendersi cura
di alcune situazioni di povertà e continuerà a farlo, ma una Casa di Accoglienza,
per funzionare al massimo delle sue potenzialità, ha bisogno di un lavoro di equipe, di competenze, di formazione, di
professionalità e di volontariato. Abbiamo pensato di condividere le nostre
risorse parrocchiali e di migliorare l’offerta.
Continuerà il servizio della mensa per i poveri di
passaggio, sostenuta dalla carità di ciascuno di noi e continuerà l’accoglienza
dei più bisognosi da parte della Cooperativa. Il servizio di accoglienza sarà
rivolto all’accoglienza di minori in situazione di disagio, come richiesto dal
nostro territorio. Gli ospiti che erano presenti nella Casa di Accoglienza
prima dell’ingresso della Cooperativa Lella, sono stati momentaneamente
trasferiti nelle stanze al piano terra della ex-scuola, che don Pio qualche
anno fa aveva destinato all’accoglienza, in attesa che, con l’aiuto di un
operatore messo a disposizione dalla Cooperativa Sociale Lella 2001 ONLUS, trovino
un appartamento da qualche parte.
Il piano terra della Casa di Accoglienza resta
affidato al gruppo UNITALSI PARROCCHIALE e destinato alle attività
dell’UNITALSI, che riprenderanno appena la situazione COVID – 19 lo consentirà.
Sono sicuro che noi tutti non faremo mai mancare il
nostro sostegno alla Casa di Accoglienza, avvicinandoci e cercando di conoscere
gli educatori e gli operatori, e offrendo loro la nostra collaborazione
generosa per quelle esigenze che si manifesteranno nel corso del tempo.
San Giovanni Battista Piamarta (1841-1913), prete ed
educatore, era solito esortare a “fare il bene bene”. Sul suo esempio, anche
noi vogliamo prendere coscienza delle domande che il nostro tempo ci rivolge e
impegnarci a mettere i nostri talenti a servizio di Dio e del nostro prossimo,
perché ciascuno possa vivere con dignità e anche i più poveri e bisognosi
possano sentirsi protagonisti in grado di donare anche loro qualcosa per il
bene di tutti!
Con gratitudine,