martedì 27 novembre 2012

Verso la Tua dimora

«Manda la tua luce e la tua verità;
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora» (Salmo 42, 3).

Questa Parola che oggi la Liturgia delle Ore ci consegna, ci invita ad alzare lo sguardo per accorgerci di una fonte di luce che non viene mai meno. Dio è luce!

Di fronte a noi una mèta verso cui siamo incamminati pieni di desiderio: la santa montagna, il regno di Dio.

La strada da percorrere è illuminata dalla Sua luce e dalla Sua verità. Verità che ci viene donata ogni giorno perché non manchi mai al nostro cuore la voce sicura del Pastore che continuamente ci raggiunge, anche quando smarriti vaghiamo per il mondo.

Fede è lasciare a Lui l’iniziativa.

Fede è non aver pretese, ma abbandonarsi tra le Sue braccia e accogliere tutto come grazia. [dGL]

lunedì 19 novembre 2012

Sale e luce

2. Fin dall’inizio del mio ministero come Successore di Pietro ho ricordato l’esigenza di riscoprire il cammino della fede per mettere in luce con sempre maggiore evidenza la gioia ed il rinnovato entusiasmo dell’incontro con Cristo. Nell’Omelia della Santa Messa per l'inizio del pontificato dicevo: «La Chiesa nel suo insieme, ed i Pastori in essa, come Cristo devono mettersi in cammino, per condurre gli uomini fuori dal deserto, verso il luogo della vita, verso l’amicizia con il Figlio di Dio, verso Colui che ci dona la vita, la vita in pienezza». Capita ormai non di rado che i cristiani si diano maggior preoccupazione per le conseguenze sociali, culturali e politiche del loro impegno, continuando a pensare alla fede come un presupposto ovvio del vivere comune. In effetti, questo presupposto non solo non è più tale, ma spesso viene perfino negato. Mentre nel passato era possibile riconoscere un tessuto culturale unitario, largamente accolto nel suo richiamo ai contenuti della fede e ai valori da essa ispirati, oggi non sembra più essere così in grandi settori della società, a motivo di una profonda crisi di fede che ha toccato molte persone.

3. Non possiamo accettare che il sale diventi insipido e la luce sia tenuta nascosta (cfr Mt 5,13-16). Anche l’uomo di oggi può sentire di nuovo il bisogno di recarsi come la samaritana al pozzo per ascoltare Gesù, che invita a credere in Lui e ad attingere alla sua sorgente, zampillante di acqua viva (cfr Gv 4,14). Dobbiamo ritrovare il gusto di nutrirci della Parola di Dio, trasmessa dalla Chiesa in modo fedele, e del Pane della vita, offerti a sostegno di quanti sono suoi discepoli (cfr Gv 6,51). L’insegnamento di Gesù, infatti, risuona ancora ai nostri giorni con la stessa forza: «Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna» (Gv 6,27). L’interrogativo posto da quanti lo ascoltavano è lo stesso anche per noi oggi: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?» (Gv 6,28). Conosciamo la risposta di Gesù: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato» (Gv 6,29). Credere in Gesù Cristo, dunque, è la via per poter giungere in modo definitivo alla salvezza. [Benedetto XVI, La porta della fede]

mercoledì 7 novembre 2012

Ama la verità...

Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi. 
E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. 
E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio. [Dagli scritti di San Giuseppe Moscati]