domenica 21 gennaio 2024

La buona notizia: Dio mi ama!

Brano su cui pregare: Mc 1, 14-20

Grazia da chiedere

Chiedo al Signore la grazia di una continua conversione

INTRODUZIONE ALLA PREGHIERA
Il Vangelo mi chiede una continua conversione a un Dio inaspettato: è inaspettato un Dio che si fa uomo, è inaspettato un Dio che passa lungo il mare di Galilea, è inaspettato un Dio in cerca di me, prima ancora di essere cercato, è inaspettato un Dio la cui chiamata è come la pesca: quando si gettano le reti in mare non si sa mai che cosa si tirerà su dentro le reti. Gettando le reti (o l’amo) non si può selezionare il pesce: usando reti con maglie più o meno larghe, si possono prendere pesci più o meno grandi ma non si riesce a selezionare il tipo di pesce da pescare. Così Gesù e così i “suoi” pescatori di uomini: chi mi ha “pescato” e portato a Cristo mi ha preso così com’ero e non perché avevo certe caratteristiche, non perché ero un “pesce” buono. Chi mi ha “pescato” mi ha “pescato” gettando le reti sulla Parola di Cristo (Lc 5, 1-11): chi mi ha “pescato” mi ha trasmesso l’amore di Cristo, la compagnia di Cristo, la vita di Cristo, proclamando il Vangelo di Dio: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo» (v. 14).
È inaspettato un Dio che viene a trovarmi mentre lavoro, mentre sono immerso nelle mie attività quotidiane, «mentre gettavano le reti in mare» (v. 16) o «mentre nella barca riparavano le reti» (v. 19); non me l’aspettavo un Dio così, ma ora sono felice d’essere stato trovato e chiamato, sono felice di sapere che mi dona la Sua stessa vita ed è con me sempre, sono felice di sapere che tutto il tempo che vivo lo vivo in Sua compagnia!
Ora che m’ha chiamato vorrei non perderlo più di vista il mio Dio: «E subito lasciarono le reti e lo seguirono» (v. 18), «Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui» (v. 20).

 

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

-        Ora rileggi il brano biblico; cerca di capirlo, soprattutto per come ti è stato spiegato: cosa dice il brano in sé?

 

-        Fai presente la tua vita quotidiana, le tue situazioni, quello che sei…; rivedi tutto a partire dal brano biblico: cosa dice a te?

 

-        COME TI TOCCA quello che comprendi? Quale sentimento ti suscita?

 

Dialoga con il Signore ed esprimi ciò che desideri dirgli

domenica 7 gennaio 2024

Credo

Brano su cui pregare: Gv 1, 43-51

Grazia da chiedere
Chiedo al Signore la grazia di seguirlo come Filippo e Natanaele
 
INTRODUZIONE ALLA PREGHIERA
«… trovò Filippo…» (v. 43).
Il soggetto è Gesù.
Guardo Gesù in cerca di Filippo e in cerca di me.
Gesù trova Filippo e trova me. Questo versetto mi ricorda le parole di Gesù ai suoi discepoli: «Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi…» (Gv 15, 16).
Filippo trova Natanaele (v. 45): «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nazaret».
Noi cerchiamo Gesù e, trovandolo, ci accorgiamo che Gesù era già in cerca di noi.
La risposta di Filippo a Natanaele (v. 46) ricorda quella di Gesù ai primi due discepoli: «Venite e vedrete» (Gv 1, 39).
Mi fermo a considerare il momento in cui Natanaele e Gesù si incontrano e la meraviglia di Natanaele: «Come mi conosci?» (v. 48).
«Perché ti ho detto che… tu credi?» (v. 50). Questo versetto mi fa pensare alla mia professione di fede; cosa c’è all’origine del mio dire: «Credo»?
Natanaele crede per quello che Gesù gli ha detto e Gesù sembra stupirsi che basti così poco a Natanaele per dire: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!» (v. 49). Nel Duomo di Milano c’è la statua di Natanaele/Bartolomeo (vedi foto a pagina 2) che, per la sua fede in Cristo, è stato perseguitato e ucciso. Oggi, ricordando la vita e il martirio di San Bartolomeo, mi fa un po’ impressione pensare che tutto sia iniziato da questo incontro con Gesù e dalle parole di Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi» (v. 48).
E a me cosa ha detto Gesù per farmi dire: «Credo»?
Cosa mi ha detto per spingermi a vivere il Vangelo?
«Vedrai cose più grandi di queste» (v. 50). L’entusiasmo di Natanaele è anche il mio quando vedo compiersi i miei desideri e le mie attese! Gesù gioisce con me e mi annuncia cose più grandi: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo» (v. 51). E subito penso al Paradiso!

San Bartolomeo, Duomo di Milano (fonte Wikipedia)

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA
-        Ora rileggi il brano biblico; cerca di capirlo, soprattutto per come ti è stato spiegato: cosa dice il brano in sé?

 

-        Fai presente la tua vita quotidiana, le tue situazioni, quello che sei…; rivedi tutto a partire dal brano biblico: cosa dice a te?

 

-        COME TI TOCCA quello che comprendi? Quale sentimento ti suscita?

 

Dialoga con il Signore ed esprimi ciò che desideri dirgli

venerdì 5 gennaio 2024

Con altro cuore

San Giuseppe con Gesù bambino, opera di Pietro Annigoni


«I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro» (Lc 2, 20).
 
… se ne tornarono…
… con altri occhi
… con altro cuore!
 
A casa qualcuno aveva un figlio e, appena lo rivide, dopo quella Notte, si disse e disse alla moglie: «Come somiglia a Gesù!».
Qualcuno aveva un fratellino più piccolo e, come lo rivide, dopo quella Notte, si disse e gli disse: «Come somigli a Gesù!».
Qualcuno aveva una moglie o un marito e, dopo quella Notte, si disse e gli disse: «Come somigliamo a Maria e Giuseppe!».
 
Ognuno aveva una vita, più o meno serena, più o meno soddisfacente, e dopo quella Notte si disse: «La mia vita, così com’è, è un tesoro prezioso perché Dio s’è fatto uomo come me!».

giovedì 4 gennaio 2024

La vita è bella!

Stamattina mi siedo davanti al Bambinello e mi metto a sfogliare l’Evangeliario che è posto sotto di lui nella nostra chiesa di Cristo Re. Sfoglio l’Evangeliario fino al capitolo 8 del Vangelo di Giovanni là dove si narra di una donna che viene condotta davanti a Gesù perché sorpresa in flagrante adulterio. M’immergo nel racconto e sento le voci di scribi e farisei che si preparano a eseguire la condanna a morte e poi sento il silenzio mentre aspettano la risposta di Gesù.
La donna che hanno condotto a Gesù è una peccatrice, come sono peccatore io. Si sente giudicata e condannata, come mi sento giudicato e condannato io. Si sente disperata, come mi sento disperato io, se non c’è perdono per i miei molti peccati. Si sente persa per aver peccato, come mi sento perso io per aver peccato.
 
Ma quella donna sente la voce di Gesù, come la sento io: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei» (Gv 8, 7).
Gesù parla e subito viene colmata la distanza tra chi si erge a giudice e il peccatore; Gesù parla e subito tutti siamo sullo stesso piano, tutti siamo prossimi e il vederci prossimi ci disarma: cadono le pietre dalle mani e si arrendono anche i più accaniti, vinti dalla verità: siamo tutti peccatori, siamo tutti adulteri e non serve chi getta pietre, ma solo Uno che finalmente perdoni, assolva, rimetta in libertà!
E la donna sente la voce di Gesù, l’unico senza peccato: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più» (Gv 8, 11).
 
Alzo lo sguardo su Gesù Bambino.
È proprio Lui oggi a dirmi: «Neanch’io ti condanno».
Così Egli vuole che stiamo davanti a Lui: non come davanti a uno che condanna, ma come davanti a Uno che non condanna; non come davanti a uno che ci imprigiona, ma come davanti a Uno che ci assolve, che ci libera perché possiamo correre ad annunciare la misericordia ricevuta, la vita ritrovata, la vita salvata: «… va’ e d’ora in poi non peccare più».
Come potrò peccare se farò memoria di Lui?
Come potrò scegliere vie di morte, se Lui mi ha salvato per la vita?
Come potrò disperare ricordando il Suo amore e la Sua pace?
Come potrò scegliere il male, se mi sentirò guardato con amore dagli occhi di Gesù Bambino, dagli occhi di Gesù Crocifisso, dagli occhi di Gesù risorto?
Che bella la vita con Gesù!!!

mercoledì 3 gennaio 2024

Bello è l’offrir


«Bello è l’offrir, quale il fiorire al fiore» (Clemente Rebora)
 
Stamattina questo verso di Clemente Rebora mi rivela l’essere cristiano non come una serie di doveri o di regole da rispettare, ma come un fiorire, un portare frutto: l’accoglienza del Bambino Gesù che nasce a Betlemme,
il mettermi in ascolto della Sua Parola,
il seguirlo sulla Via del Vangelo,
l’offrire la mia vita come Lui offre, per me e per tutti, la vita Sua,
è fiorire, portare frutto
ed è bello,
come quando fiorisce il fiore!
 
[Se vuoi, qui trovi tutto il testo di Clemente Rebora da cui è tratto il verso che ho citato:
https://gioiaepace.blogspot.com/2015/03/davanti-al-crocifisso-con-clemente.html]