Che ci faceva un gatto bianco e nero
in chiesa alle 19.30 del 27 ottobre?
Non lo so e non lo saprò mai: fatto
sta che c’era. L’ho visto altre volte passare davanti al portone della Chiesa,
ma non mi è mai capitato di vederlo entrare. Forse entra tutti i giorni,
approfittando del portone centrale aperto. Forse è entrato per la prima volta
ieri sera. Non so dove voleva andare, perché quando aveva raggiunto guardingo
la prima fila di banchi, io, che non lo avevo ancora notato, ho girato la
chiave della porta a vetri della sacrestia e il rumore lo ha messo in allerta.
S’è guardato intorno e poi è uscito da sotto il primo banco e s’è incamminato
con eleganza nel corridoio centrale senza farmi capire se s’era spaventato al
mio ingresso o se aveva semplicemente concluso il suo giro d’ispezione.
Stamattina, ascoltando il
radiogiornale, mi sono meravigliato di come i potenti signori della guerra
(sono tanti) non ascoltino le parole del Papa. Forse perché non le ritengono
praticabili? Forse perché non gli conviene? Forse perché questa «ora buia»
permette a tanti di non essere visti mentre fanno i loro affari?
Non lo so e non lo saprò mai. Nemmeno perdo
tempo a indagarlo: non servirebbe a niente e mi porterebbe sulla via dell’odio
e quindi fuori strada.
Però stamattina mi sono ricordato il
gatto bianco e nero di ieri sera e mi sono messo a fantasticare che potrebbe aver
sentito l’appello del Papa alla preghiera e al digiuno per la pace ed essere
entrato in Chiesa per la prima volta solo per presentarsi a Cristo Re dell’Universo,
anche lui a chiedere il dono della pace.
La voce del Papa, quella voce che
chiama tutti all’amore e alla pace, quella voce che prega per tutti l’amore e
la pace, quella voce che spesso è l’unica a chiedere amore e pace, forse il
gatto l’ha ascoltata, perché per natura ha un udito sensibilissimo il gatto!
Signore, fa’ che le mie orecchie siano
sensibilissime alla voce della Vita, dell’Amore, del Bene per essere coraggioso
operatore di pace!
Riporto
qui di seguito la Preghiera del Papa a conclusione dell’ora di preghiera Pacem in terris del 27 ottobre 2023
nella Basilica di San Pietro
Maria, guarda a noi! Siamo qui davanti a te. Tu sei
Madre, conosci le nostre fatiche e le nostre ferite. Tu, Regina della pace,
soffri con noi e per noi, vedendo tanti tuoi figli provati dai conflitti,
angosciati dalle guerre che dilaniano il mondo.
È un’ora buia. Questa è un’ora buia, Madre. E in
questa ora buia ci immergiamo nei tuoi occhi luminosi e ci affidiamo al tuo
cuore, sensibile ai nostri problemi. Esso non è stato esente da inquietudini e
paure: quanta apprensione quando non c’era posto per Gesù nell’alloggio, quanto
timore quando di corsa siete fuggiti in Egitto perché Erode voleva ucciderlo,
quant’angoscia quando l’avete smarrito nel tempio! Ma, Madre, tu nelle prove
sei stata coraggiosa, sei stata audace: hai confidato in Dio e hai risposto
all’apprensione con la cura, al timore con l’amore, all’angoscia con l’offerta.
Madre, non ti sei tirata indietro, ma nei momenti decisivi hai preso
l’iniziativa: in fretta sei andata da Elisabetta, alle nozze di Cana hai
ottenuto da Gesù il primo miracolo, nel Cenacolo hai tenuto i discepoli uniti.
E quando sul Calvario una spada ti ha trapassato l’anima, tu, Madre, donna
umile, donna forte, hai tessuto di speranza pasquale la notte del dolore.
Ora, Madre, prendi ancora una volta l’iniziativa;
prendila per noi, in questi tempi lacerati dai conflitti e devastati dalle
armi. Volgi il tuo sguardo di misericordia sulla famiglia umana, che ha
smarrito la via della pace, che ha preferito Caino ad Abele e, perdendo il senso
della fraternità, non ritrova l’atmosfera di casa. Intercedi per il nostro
mondo in pericolo e in subbuglio. Insegnaci ad accogliere e a curare la vita –
ogni vita umana! – e a ripudiare la follia della guerra, che semina morte e
cancella il futuro.
Maria, tante volte tu sei venuta incontro, chiedendo
preghiera e penitenza. Noi, però, presi dai nostri bisogni e distratti da tanti
interessi mondani, siamo stati sordi ai tuoi inviti. Ma tu, che ci ami, non ti
stanchi di noi, Madre. Prendici per mano. Prendici per mano e guidaci alla
conversione, fa’ che rimettiamo Dio al primo posto. Aiutaci a custodire l’unità
nella Chiesa e ad essere artigiani di comunione nel mondo. Richiamaci
all’importanza del nostro ruolo, facci sentire responsabili per la pace, chiamati
a pregare e ad adorare, a intercedere e a riparare per l’intero genere umano.
Madre, da soli non ce la facciamo, senza il tuo
Figlio non possiamo fare nulla. Ma tu ci riporti a Gesù, che è la nostra pace.
Perciò, Madre di Dio e nostra, noi veniamo a te, cerchiamo rifugio nel tuo
Cuore immacolato. Invochiamo misericordia, Madre di misericordia; pace, Regina
della pace! Scuoti l’animo di chi è intrappolato dall’odio, converti chi
alimenta e fomenta conflitti. Asciuga le lacrime dei bambini – in quest’ora
piangono tanto! –, assisti chi è solo e anziano, sostieni i feriti e gli
ammalati, proteggi chi ha dovuto lasciare la propria terra e gli affetti più
cari, consola gli sfiduciati, ridesta la speranza.
Ti affidiamo e consacriamo le nostre vite, ogni
fibra del nostro essere, quello che abbiamo e siamo, per sempre. Ti consacriamo
la Chiesa perché, testimoniando al mondo l’amore di Gesù, sia segno di
concordia, sia strumento di pace. Ti consacriamo il nostro mondo, specialmente
ti consacriamo i Paesi e le regioni in guerra.
Il popolo fedele ti chiama aurora della salvezza:
Madre, apri spiragli di luce nella notte dei conflitti. Tu, dimora dello
Spirito Santo, ispira vie di pace ai responsabili delle nazioni. Tu, Signora di
tutti i popoli, riconcilia i tuoi figli, sedotti dal male, accecati dal potere
e dall’odio. Tu, che a ciascuno sei vicina, accorcia le nostre distanze. Tu,
che di tutti hai compassione, insegnaci a prenderci cura degli altri. Tu, che
riveli la tenerezza del Signore, rendici testimoni della sua consolazione.
Madre, Tu, Regina della pace, riversa nei cuori l’armonia di Dio. Amen.
[dal sito https://www.vatican.va/content/francesco/it/prayers/documents/20231027-preghiera-pace.html]