lunedì 13 novembre 2023

41 giorni a Natale


Mancano quarantuno giorni a Natale e col mio parroco si va in tipografia a stampare un piccolo racconto di Natale.
Ha una grande fantasia il mio parroco e scrive molto bene; così ogni anno, anche ora che è in pensione, regala ai nostri parrocchiani un racconto che ti cambia la vita perché sempre, dopo che l’hai letto, sia che continui a vivere come prima, sia che cambi vita, vivrai con la consapevolezza che se fai l’egoista rimarrai solo e t’incontrerai con l’infelicità, se, invece, ti fai prossimo guadagnerai un fratello (o una sorella) e la grande gioia d’averlo amato!
 
Su una delle illustrazioni che abbiamo scelto per accompagnare il testo, è raffigurata una natività: le figure del presepe sono vicinissime tra loro come a volersi scaldare in un dolcissimo abbraccio. Quella notte, chi decise di non aver posto per quei tre in cerca di un alloggio, magari aveva anche il caminetto acceso e stava in maniche corte dentro la sua casa, ma sicuramente non avrà sentito il calore di quell’abbraccio, e gli sarà rimasto nel cuore il pensiero di quei tre, una donna incinta e suo marito: «Fuori fa così freddo… Chissà se avranno trovato riparo per la notte?».

Notte insonne quella notte per chi ha deciso di non aver posto per ospitarli (Lc 2, 7).
Notte insonne ogni notte per noi, sapendo che in tanti posti della terra c’è chi non trova riposo per la fame, per la sete, per il freddo, per le bombe, per la malattia, per la paura, per il vento e il mare grosso che sommerge la sua nave, …

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