giovedì 27 maggio 2021

Uomini di Dio

Ne incontro due oggi pomeriggio nel campetto parrocchiale.

Mi chiedono se mi va di fare due tiri a pallone con loro.
Accetto volentieri.
Giocano a calcio con una società sportiva e si vede perché hanno rispetto per il pallone: non lo calciano alla rinfusa, tanto per calciare, ma con precisione.
Mentre giochiamo, uno mi mostra orgoglioso la crocetta che porta al collo e mi chiede se mi piace.
“Certo! È bellissima”, gli rispondo.
L'altro mi chiede come ho scelto di diventare prete.
“L'ho scelto perché cerco come tutti la felicità e con Gesù sono felice”.
Poi mi chiedono come si diventa prete e gli dico dei cinque anni di seminario, dell'ordinazione sacerdotale e degli undici anni trascorsi da quel giorno. E uno dei due mi chiede se lì al campetto ho mai rimproverato qualcuno.
“Sì. A volte mi capita di rimproverare quelli che con la scusa di giocare a pallone dicono un sacco di parolacce. Secondo me, chi dice parolacce non sa giocare a calcio, perché chi non sa controllare la lingua non sa neanche controllare la palla”, rispondo sorridendo.

Ora che s'è fatta sera e ripenso a quei due uomini di Dio, due ragazzi delle medie come ce ne sono tanti, mi chiedo se sapremo crescerli e custodirli così, semplicemente contenti di esserci e di giocare insieme correndo dietro a un pallone, lieti di un'amicizia e attenti a tutto quello che sa di felicità.

sabato 8 maggio 2021

Qui per educare

Incontro ragazzi di prima media con le lattine di Monster (da mezzo litro) in mano. Mi direte che non c'è niente di male, visto che si tratta di bevande legali; ma che ci fanno i ragazzi con una bevanda fortemente energizzante, quando sono in un'età dove le energie di certo non gli mancano?
Poi notiamo che sono nervosi, agitati e che faticano a stare fermi.
È vero che non si tratta di alcool, ma ci sono anche altre sostanze nocive a tutte le età e in particolare in giovanissima età: caffeina, nicotina,...
Visto che si tratta di ragazzi, non sarebbe il caso di educarli al consumo di cibi e bevande salutari, prima che diventino sordi a qualsiasi intervento educativo?
 
E sarebbe bello che anche gli spot pubblicitari non fossero così accattivanti perché poi le vittime sono sempre i piccoli che, affascinati dai testimonial dei prodotti, acquistano e bevono sostanze pensate per tutto un altro genere di esigenze e prestazioni.

venerdì 7 maggio 2021

Oggi gioia


Sono le otto di mattina.
Sotto casa sento voci allegre e squillanti.
Ma che succede?
È il compleanno di una persona e le stanno facendo gli auguri.
L’allegria ha attirato la mia attenzione e non ho resistito: mi sono affacciato a guardare, perché dovevo per forza conoscere il motivo di tanta gioia.
 
Gesù dice ai suoi discepoli che con Lui la loro gioia è gioia piena (Gv 15, 11).
 
Basta lasciar trasparire questa gioia piena per attirare sguardi, orecchie, cuore, vite,...
Proprio com’è successo a me stamattina: la gioia di quelle persone mi ha attirato.
Infatti in giro è pieno di gente che, incontrando noi cristiani, rimane colpita dalla nostra gioia, dai nostri sorrisi e dalla nostra cordialità.
Tutti si chiedono: “Da dove gli viene questa gioia?”.
 
Come tutte le mattine, vado in chiesa per celebrare la S. Messa.
In sacrestia indosso il camice, la stola e la casula.
Emidio suona la campanella, come tutte le mattine.
Sto per leggere l’antifona di ingresso, quando la porta laterale si spalanca ed entra qualcosa di grigio che non distinguo bene perché tra i banchi si muove agile e rapido. Quando arriva a metà chiesa, capisco che si tratta di un bel cane grigio, grande, forte e vivace. Ha l’espressione da giocherellone e si affretta verso l’altare. Mi passa davanti mentre sorrido di cuore, si avvicina al cero pasquale e poi se ne torna verso il portone.
 
Chissà che effetto gli avrà fatto vederci tutti fermi in silenzio a guardarlo!
Lui sicuramente ha fatto un grande effetto a me: la sua vivacità gioiosa solo per il fatto di esserci e di essere inseguito dalla sua padrona, come se fosse un gioco, ha messo in discussione quella tentazione di appiattire tutto, anche la Messa, in una scontata abitudine.
 
La chiamo tentazione, perché la vita non si può mai dare per scontata, non si può mai ridurre ad abitudine; ogni istante è diverso da quello che lo precede e da quello che lo segue, eppure noi siamo tentati di considerare scontate molte cose.
Arriviamo a dare per scontato perfino l’amore più grande, quello del Cristo!
Così l’amore di Cristo non ci dice più niente e noi addossiamo la responsabilità alla Chiesa, ai preti, ai cristiani,… senza mai pensare che potremmo essere noi ad aver archiviato come scontata la gioia che il Cristo è venuto a donarci.
 
Mi sa che parliamo troppo di gioia, ma ne lasciamo trasparire poca.

martedì 4 maggio 2021

Paura

Siamo propensi a credere nell’esistenza dei più improbabili complotti, perché ci spaventa troppo accettare che nella vita ci siano cose che sfuggono al controllo dell’uomo.