sabato 30 settembre 2023

Figlio amato


Brano su cui pregare: Mt 21, 28-32

Grazia da chiedere

Chiedo al Signore la grazia di sentirmi figlio amato dal Padre celeste, pecorella sulle spalle del buon pastore (Lc 15, 1-7)

 

INTRODUZIONE ALLA PREGHIERA

Tutti e due i fratelli, quando vengono chiamati dal padre per andare nella vigna, sentono la chiamata come qualcosa di diverso da quello che vorrebbero: il primo risponde che non ne ha voglia e il secondo decide di non andare nella vigna. Questo mi fa pensare a tutte quelle volte in cui intuisco o so qual è la volontà di Dio, ma scelgo di fare l’opposto. La prima parte di questo Vangelo mi suggerisce che la volontà di Dio, che è il Suo amore per noi, non mi appare automaticamente e istantaneamente come qualcosa di buono per la mia vita.

In questa battaglia tra la mia volontà e la volontà di Dio, mi viene in soccorso la buona notizia che mi è stata annunciata: l’aver visto, sentito, toccato, vissuto il Vangelo, l’aver incontrato Cristo Gesù. L’averlo cercato perché ero malato, stanco, oppresso, scoraggiato, perduto, peccatore, sbagliato,… L’averlo incontrato perché ero in cerca di felicità, di amore, di pace, di gratuità,… E il continuare a cercarlo e a incontrarlo ogni giorno continuando a seguirlo con tutti i miei limiti, errori, peccati, …

Non è la condizione di peccato, né l’essere pubblicano o ladrone a farmi entrare nel regno di Dio, ma l’aver accolto il desiderio di Dio di amarmi così come sono e nella condizione in cui sono, condizione in cui non merito il Paradiso e riconosco, perché pentito dei miei peccati, che Egli viene a cercarmi perché mi ama senza condizioni e senza misura e non perché merito il premio per il mio essere giusto.

Questo brano di Vangelo mi ricorda che non posso distrarmi dall’ascolto di Gesù perché, se non lo ascolto, finisco col non riconoscere e non ricordare il Suo amore per me, e facilmente non vado nella vigna, o mi convinco già di esserci quando, invece, sono ben lontano: «Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentito così da credergli» (v. 32).

 

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

-        Ora rileggi il brano biblico; cerca di capirlo, soprattutto per come ti è stato spiegato: cosa dice il brano in sé?

 

-        Fai presente la tua vita quotidiana, le tue situazioni, quello che sei…; rivedi tutto a partire dal brano biblico: cosa dice a te?

 

-        COME TI TOCCA quello che comprendi? Quale sentimento ti suscita?

 

Dialoga con il Signore ed esprimi ciò che desideri dirgli

venerdì 29 settembre 2023

I piccoli dell’uomo

«Al riformatorio non hanno fatto altro che trattarmi da «seme bacato». I piccoli dell’uomo sono come chicchi di senape o di grano: se crescono male o non danno frutti abbondanti è perché non ci si è presi cura di loro. Non si può chieder loro di amare il bello, il vero, il bene, quando non sono stati guidati al bello, al vero, al bene. Non si può chieder loro di credere nell’uomo, quando non sono stati né voluti, né ascoltati. Affinché il seme dia frutti, occorre occuparsi della terra con amore, essere attenti alla crescita, talvolta tagliare, talvolta sarchiare e rispettare i tempi» (Tim Guénard, Più forte dell’odio, TEA).

sabato 23 settembre 2023

«… io sono buono» (Mt 20, 15)

Brano su cui pregare: Mt 20, 1-16

Grazia da chiedere

Chiedo la grazia di gioire perché Dio è buono con me e di gioire perché Dio mi chiama a essere buono come Lui è buono (Lc 6, 36: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso»)

 

INTRODUZIONE ALLA PREGHIERA

Sono tante le ore della giornata e ognuna contiene una chiamata da parte del Signore. Non si tratta di una chiamata generica, non si tratta di fare qualcosa di indefinito, non si tratta di fare quello che mi sembra giusto, non si tratta di rispondere a occhi chiusi! Si tratta di andare nella sua vigna! «La vigna, …, è simbolo di Israele, del popolo di Dio, perché la vigna è la parte migliore della terra che produce il frutto e il frutto del popolo di Dio che cos’è? È esattamente l’amore fraterno, è dove realizzi l’amore del Padre. Questo è il frutto: l’amore di Dio e del prossimo. E c’è gente che è chiamata fin dall’alba a fare questo frutto. Chi è stato chiamato all’alba? Israele, il credente, la Chiesa, i buoni, i giusti, quelli che fin da giovani, da sempre si sono dedicati con zelo alle cose buone, a fare il bene. Tra l’altro c’è una chiamata ogni tre ore: sono cinque chiamate: una all’alba, una alle nove del mattino, una a mezzogiorno, una alle tre del pomeriggio, una alle cinque; poi alle sei si smetteva il lavoro. Quindi a tutte le ore si è chiamati» (11 maggio 1998, p. Filippo Clerici e p. Silvano Fausti commentano il Vangelo di Mt 20, 1-16, dal sito della comunità di Villapizzone: file:///C:/Users/PC/Downloads/Mt_20,01-16.pdf).

«Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna» (v. 2). Un denaro è ciò che serve all’operaio e alla sua famiglia per vivere un giorno. Nella nostra parabola è quindi la pienezza di vita che Dio ci dona, è il dono della sua stessa vita: Dio ci dona se stesso! «Il Corpo di Cristo» ci viene detto quando ci avviciniamo all’altare per ricevere l’Eucaristia. E, dopo che abbiamo detto il nostro «Amen», il Cristo viene ad abitare in noi! Ma Dio dà se stesso all’uomo in ogni dono: «ogni buon regalo e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre, creatore della luce: presso di lui non c'è variazione né ombra di cambiamento» (Gc 1, 17) e «Altissimu, onnipotente, bon Signore, Tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione,…» (S. Francesco, Cantico di frate sole).

L’accordo del padrone con quelli delle ore successive è leggermente diverso: «Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò» (v. 4). A quelli dell’alba «un denaro al giorno». A tutti gli altri «quello che è giusto». La conclusione della parabola mi porta a pensare che ci sia una giustizia di Dio che è diversa dalla mia giustizia e dalla nostra giustizia. Padre Ermes Ronchi, nel suo commento a questo Vangelo scrive: «La giustizia umana è dare a ciascuno il suo, quella di Dio è dare a ciascuno il meglio» (https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/la-giustizia-del-padre-e-dare-il-meglio-a-ciascuno). E se, all’inizio, mi ritrovo un po’ disorientato e viene voglia anche a me di mettermi a mormorare: «Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo» (v. 12), poi, guardando meglio e soprattutto spostando lo sguardo su Dio, mi accorgo che è proprio giusto così! Dio, infatti, non può fare diversamente: cosa può darti Dio più di tutto se stesso? E se la vita piena di Dio è essenziale per ogni uomo, è mai possibile che a qualcuno Egli ne dia di meno e a qualcun altro di più?

«… io sono buono» (v. 15). Mi colpiscono queste tre parole contenute nel versetto 15. Dio è buono e dona tutto se stesso a chi risponde alla Sua chiamata, anche all’ultima chiamata! Desidero gioire di questa Sua bontà e desidero riconoscere che, prima di tutto, la bontà di Dio è bontà verso di me, che a volte mi convinco di essere ormai stabilmente operaio della prima, o della seconda, o della terza ora, ma che in realtà torno e ritorno continuamente tra quelli dell’ultima ora…

 

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

-        Ora rileggi il brano biblico; cerca di capirlo, soprattutto per come ti è stato spiegato: cosa dice il brano in sé?

 

-        Fai presente la tua vita quotidiana, le tue situazioni, quello che sei…; rivedi tutto a partire dal brano biblico: cosa dice a te?

 

-        COME TI TOCCA quello che comprendi? Quale sentimento ti suscita?

 

Dialoga con il Signore ed esprimi ciò che desideri dirgli

sabato 9 settembre 2023

Atti che sanno di cielo


Brano su cui pregare: Mt 18, 15-20

Grazia da chiedere

Chiedo la grazia di fare atti che sanno di cielo
 
INTRODUZIONE ALLA PREGHIERA

«… avrai guadagnato il tuo fratello» (v. 15)

«… tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo…» (v. 18)

«… se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo...» (v. 19)

«… il Padre mio che è nei cieli…» (v. 19)

«… lì sono io in mezzo a loro» (v. 20)

Ci sono delle frasi in questo brano di Vangelo in cui risuona forte la differenza cristiana, una vita nuova del tutto diversa da quella che mi propone il mondo.

«… avrai guadagnato il tuo fratello» è espressione insolita: normalmente la parola “guadagno” la associo ai beni materiali, ai soldi, alle ricchezze, … Il “guadagno” che muove le decisioni e le azioni del cristiano, anche quelle più faticose e impegnative come la correzione fraterna, l’unico “guadagno” a cui mira il cristiano è la comunione col fratello, con la sorella.

A volte sono tentato di pensare che il mio agire sia qualcosa di legato soltanto a questo tempo e a questo spazio, invece Gesù dice che «tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo»: ci sono realtà che iniziano quaggiù e sono per sempre. Il nostro essere figli di Dio è per sempre, il nostro essere fratelli e sorelle in Cristo è per sempre, il nostro agire secondo la volontà di Dio è per sempre, la carità che viviamo è per sempre, la comunione con Dio e tra noi è per sempre e ottiene da Dio qualunque cosa! (v. 19).

A volte sono tentato di pensare di essere solo in quello che faccio e in quello che vivo, e invece sono sempre nella vita del Padre nostro celeste e così posso sempre agire nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo!

A volte cado nell’errore di pensare Dio distante da me, preso nei suoi pensieri e occupazioni, e invece: «… dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro» (v. 20).

Cercherò di far memoria di questa esperienza di novità vissuta oggi nell’ascolto del Vangelo per trovare ogni giorno la forza di tenere lo sguardo fisso su Gesù e vivere sempre più a modo suo e sempre meno a modo mio!

 
 
INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

-        Ora rileggi il brano biblico; cerca di capirlo, soprattutto per come ti è stato spiegato: cosa dice il brano in sé?

 

-        Fai presente la tua vita quotidiana, le tue situazioni, quello che sei…; rivedi tutto a partire dal brano biblico: cosa dice a te?

 

-        COME TI TOCCA quello che comprendi? Quale sentimento ti suscita?

 

Dialoga con il Signore ed esprimi ciò che desideri dirgli

venerdì 8 settembre 2023

Siamo Chiesa!

Qualche volta mi chiedo come mi vede la gente e mi ritrovo a sorridere perché di volta in volta sono:

quello che compila registri e certificati,

quello che dà il permesso per fare da padrino o da madrina (come se dipendesse da me e non dalla vita cristiana di chi chiede di fare il padrino o la madrina),

quello che organizza cene, gite, eventi sportivi, momenti di aggregazione,

quello che apre e chiude i cancelli e decide chi può stare dentro e chi deve stare fuori,

l'acchiappafantasmi (alcune richieste di benedizione delle case hanno tutta l'aria delle telefonate ai ghostbusters, e non sto facendo ironia),

quello che predica bene e razzola male,

il poliziotto o il carabiniere che deve presidiare l'oratorio per evitare che teppisti e teppistelli mettano tutto a soqquadro (a questo proposito, ringrazio le forze dell'ordine che intervengono sempre in maniera tempestiva quando me la vedo brutta e non so più che fare),

il responsabile della sicurezza,

il manutentore di caldaie, pompe di calore, tetti, grondaie, strutture,

l'amministratore condominiale,

l'organizzatore di eventi,

il guastafeste (perché non ci fai cantare questa canzone al matrimonio, perché non fai volare il drone in chiesa, perché non ci fai fare l'aperitivo nel portico della chiesa, perché non ci fai mettere la guida per il matrimonio, ché senza la guida che matrimonio è?,...),... e tante altre cose ancora.

E se non dovessi mostrarmi sorridente e disponibile per tutte queste cose e per altre ancora, poi... "non lamentarti che la chiesa si svuota!".

Come? Come?

E la nostra comune vocazione a essere santi?

Io non vado a messa e la colpa è del prete che non ci sa fare? Ma che stiamo scherzando?

Io non leggo il Vangelo e la colpa è del prete che non mi porta il Vangelo dentro il bar o la discoteca o sulla spiaggia?

Io non vivo la mia vita cristiana e la colpa è del Vaticano o della Chiesa che non spende i soldi come a me sembra giusto?

Io non frequento più la parrocchia e la colpa è del Vescovo che ha spostato il mio prete?

Ma stiamo davvero scherzando?

Mi sa di no: mi sa che non stanno scherzando.

Mi sa che alcuni ne sono seriamente convinti.

Mi dispiace deludervi, ma la vocazione comune che abbiamo ricevuto con il Battesimo, ci rende tutti ugualmente responsabili della Chiesa di cui siamo membra vive, del tesoro che abbiamo trovato, della perla preziosa che rende luminosa e piena di gioia la vita nostra e del nostro prossimo.

Perciò, non tiriamoci indietro e non sprechiamo il nostro tempo nell'inutile e triste ricerca di capri espiatori (come fanno il mondo e i pagani), ma alziamoci in piedi e a Cristo che ci chiama rispondiamo tutti il nostro "Eccomi!" e siamo Chiesa!!!

giovedì 7 settembre 2023

Sinodo


Stamattina mi sono alzato e ho deciso che avrei provato a impiegare la giornata a fare Sinodo. Allora mi sono messo ad ascoltare. E ho scoperto che l’ascolto fa male: mi fa sanguinare le orecchie e spesso anche il cuore. L’ascolto mi costringe, mi impone di rallentare perché l’altro altrimenti me lo perdo, lo lascio indietro e non riesco più a sentirlo, non riesco più a vederlo. L’ascolto mi disarma e mi rende anche molto incerto perché tutto quello che nella mia testa “funziona” finché ne ragiono tra me e me, nel momento in cui ne parlo con “te”, improvvisamente sembra non funzionare più e sono costretto a trovare nuove idee, nuove parole, nuove vie per fare sinodo col mio prossimo… Che sofferenza ascoltare! Emergono tutti i miei limiti, i miei errori e la mia incapacità! E fare i conti con tutte queste cose nello stesso momento non è per niente entusiasmante.

Eppure è la Via scelta da Gesù che non fece la strada da solo, ma sempre con qualcuno e addirittura a un certo punto ne istituì dodici perché essi camminassero con Lui e perché Lui camminasse con loro. E addirittura perse tempo per andare a ripescarne due che da Gerusalemme se ne andavano a Emmaus, quando subito poteva sostituirli con due un po’ più efficienti. Sinodo è camminare insieme e cercare insieme le risposte. Sinodo è abbandonare ogni logica di potere e mettersi al servizio. Sinodo è evitare di imporsi per gratuitamente offrirsi! Sinodo è non sentirsi assoluti, ma sempre in relazione.

Sinodo è amare

sabato 2 settembre 2023

Cosa pensa Dio?


 Brano su cui pregare: Mt 16, 21-27

Grazia da chiedere

Chiedo la grazia di pensare secondo Dio e non secondo gli uomini

INTRODUZIONE ALLA PREGHIERA

Qualche istante prima la beatitudine: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli…» (Mt 16, 17-19) e dopo un po’: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!» (v. 23).
Considerando quel che accade a Pietro, mi vengono in mente le parole di San Paolo nella prima lettera ai Corinzi: «Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere» (1Cor 10, 12).
Allo stesso tempo, però, mi colpisce un’informazione sulla vocazione del discepolo e quindi del cristiano e quindi sulla mia vocazione: lo Spirito Santo mi rende capace di pensare secondo Dio! Rendendomi conto che facilmente posso dire come Pietro: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai» (Mt 16, 22), starò ben attento a rimanere là dove il Signore mi chiama a stare: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua» (v. 24). Non mi farò maestro del mio prossimo, né maestro di Dio, ma sarò figlio, sarò fratello, sarò discepolo: «Va’ dietro a me» (v. 23). E stando dietro Gesù, sarò in comunione con Lui e con il Padre, e sotto la guida dello Spirito Santo penserò secondo Dio e non secondo gli uomini.
E cosa pensa Dio?
Ce lo rivela Gesù: «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna» (Gv 3, 16). Pensare secondo Dio è amare come Gesù mi ama. Pensare secondo Dio è perdere la propria vita per amore di Dio e del prossimo. Pensare secondo Dio è vivere la comunione col Padre, col Figlio e con lo Spirito Santo! Pensare secondo Dio è vivere da figli del Padre nostro celeste, come vive il Figlio!
Tornare a pensare secondo Dio, è possibile in ogni momento, anche quando il nostro dire e fare è di scandalo (v. 23): basta tornare dietro a Gesù, rimettersi a seguirlo!
  

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

-        Ora rileggi il brano biblico; cerca di capirlo, soprattutto per come ti è stato spiegato: cosa dice il brano in sé?

 

-        Fai presente la tua vita quotidiana, le tue situazioni, quello che sei…; rivedi tutto a partire dal brano biblico: cosa dice a te?

 

-        COME TI TOCCA quello che comprendi? Quale sentimento ti suscita?

 

Dialoga con il Signore ed esprimi ciò che desideri dirgli