«Stando
una volta alla Santa Messa, questa nostra Beata Rita a Cascia, nella chiesa
delle Reverende Madri di santa Maria Maddalena, le s’improntarono talmente
nell’intelletto suo queste sante parole: “Ego sum Via Veritas et Vita” (“Io
sono la Via, la Verità e la Vita”), che... le cominciò talmente a considerare,
che da quell’hora incominciò ferventissimamente ad amare questo Gesù, ed a
servirlo... L’era giusto un dire che non poteva verità dire se non parlando con
Lui, né poteva vivere se non con Lui, né poteva camminare se non con Lui, né
insomma mai adoprare bene alcuno senza Lui... Perciò abbracciò e strinse
strettamente il suo dolce Gesù» (citazione tratta da Antonio Maria
Sicari, Il grande libro dei ritratti di
Santi, Jaca Book).
Il 22 maggio ricorre la memoria di Santa
Rita da Cascia, Santa a cui dalle nostre parti siamo molto devoti.
Mi piace durante le omelie fare
riferimento alla biografia dei santi, che di volta in volta ricordiamo, e mi
piace descriverli con particolari che ci possono aiutare a vederli e sentirli
vicini.
Stamattina, preparandomi alla
celebrazione della Messa, mi sono immerso nella lettura del ritratto di Santa
Rita composto da Antonio Maria Sicari e ho trovato parole illuminanti per la
mia vita.
Santa Rita, come Sant’Antonio abate, San
Francesco e chissà quanti altri Santi, è stata raggiunta dalla Parola di Dio
mentre stava partecipando alla Messa. Una parola di Gesù le si è impressa «nell’intelletto»: «Io sono la Via, la
Verità e la Vita» (Gv 14, 6) e, a partire dalla considerazione di questa
Parola, cominciò ad amare Gesù e a servirlo.
L’episodio della vita di Santa Rita mi
ha fatto pensare a quanta attenzione noi cristiani dedichiamo effettivamente
all’ascolto e alla considerazione delle sante parole di Gesù.
Siamo convinti di seguire Gesù, ma effettivamente non conosciamo le sante
parole di Gesù, perché non abbiamo mai letto integralmente il Vangelo.
Oppure lo abbiamo letto una volta e ce
lo ricordiamo a malapena.
La scarsa conoscenza del Vangelo genera la
situazione paradossale di quelli che si dichiarano cristiani, ma poi con le
parole e con le opere dimostrano di non avere idea di cosa significhi essere
cristiani. Evidentemente a queste persone non è chiaro che per il cristiano Gesù è la Via,
la Verità e la Vita. Gesù non è un’immagine o un personaggio letterario o
cinematografico, ma una persona viva e contemporanea di ogni uomo, un Buon
Pastore che ci guida, se lo seguiamo come umili discepoli.
Ogni giorno siamo testimoni di gesti
autenticamente evangelici, ma nel considerarli, anziché affidarci al nostro
cuore e gioire per il bene che vediamo, ci affidiamo a opinionisti in
malafede, che ci offrono verità distorte o parziali insinuando in noi il dubbio
che sia tutto falso e che anche i santi siano in malafede.
I gesti dei santi sono sconvolgenti,
questo è vero, ma dovrebbero accendere in noi il desiderio di una sana
imitazione e non scatenare una rabbia cieca perché ci accorgiamo di non essere
capaci della stessa radicalità evangelica.
Si può contestare per tutta la vita la
lavanda dei piedi (Gv 13, 1-20) e restare scandalizzati per un Dio che si fa
così prossimo da essere servo, ma quel gesto ha mosso, muove e muoverà
moltissime persone a fare la stessa cosa per amore di Gesù e d’ogni uomo.
Animati dalle migliori intenzioni,
possiamo consigliare a una persona di pensare più a se stessa, distogliendola
dal prendersi cura di anziani, malati, poveri,... Ma il suo restare salda nel
fare il bene, nel vivere la carità, nel prendersi cura del bene degli altri,
muove e muoverà i suoi figli, i suoi nipoti, i suoi amici a fare altrettanto!
Così possiamo scandalizzarci e gridare
all’ingiustizia quanto vogliamo di fronte a un uomo che rinuncia alla sua parte
di eredità pur di non litigare con suo fratello o con sua sorella, ma quel
gesto muoverà altri all’imitazione e alla liberazione dall’avidità e dall’avarizia.
Il Vangelo lo possiamo considerare
difficile, impraticabile, irraggiungibile, impossibile, ma già nel momento in
cui esprimiamo questo parere o giudizio, il Vangelo ci sta migliorando: ci sta
mostrando che la nostra vita può essere più bella per grazia di Dio! Lasciamoci
attirare dall’amore di Cristo!
Santa Rita viene invocata per le grazie
impossibili.
C’è una grazia che per l’uomo rischia d’essere
più impossibile di tutte le altre: la conversione del cuore a Gesù. Chiediamo a
Santa Rita di pregare per la nostra conversione del cuore a Gesù; perché anche
noi, come lei, possiamo finalmente abbracciare e stringere strettamente il
nostro dolce Gesù! [dGL]