venerdì 17 novembre 2023

37 giorni a Natale


Leggendo un libro di don Gnocchi, oggi mi fermo un po’ su queste sue parole:
 
«Un giorno a Slobin in Russia Bianca, misurai quanto grande e prezioso sia il dono di un altare e di un rito. Come quando si arrivava in un paese abbandonato dal nemico o conquistato combattendo, il nostro comando dette tosto alla popolazione il consenso di riaprire al culto la chiesa ortodossa (le chiese che il bolscevismo aveva trasformato in granai del popolo, in locali di divertimento o di adunanze popolari). E, in poche ore, donne, vecchi, bambini, con fervore quasi frenetico, riportarono la chiesa al suo stato antico. Paramenti sacri, calici, messali e icone balzarono fuor da dove Dio solo sa. E, con essi, il vecchio pope.
Quello di Slobin era un vecchio venerando e disfatto dagli anni e dalle sofferenze. Tornava al suo altare dopo molti anni di lavori forzati, sofferti per la sua professione religiosa. Ma non aveva vino per celebrare la messa.
Venne da me ripetutamente e con così toccante insistenza e animosa umiltà che finii per cedere, contro le disposizioni in materia. Levò allora dalla tonaca stinta due piccole bottiglie con mano tremante e arrossendo di commozione repressa. Quando gliele restituii, le prese avidamente, le riguardò incredulo e le ripose dopo averle baciate intensamente. Piangeva silenziosamente con un pianto di bambino troppo felice…» (don Carlo Gnocchi, Cristo con gli alpini, BUR, p. 34).
 
Come dovrei essere grato ogni mattina trovando il pane, confezionato dalle mani amorevoli delle Suore di clausura, e il vino pronti in sacrestia: devo solo portarli sull’altare e tutto è pronto per celebrare la Messa! Forse mi può capitare di dare per scontato tutto questo, e allora arrivano provvidenziali le parole di don Carlo e il bacio del vecchio pope.
 
Quando mancano trentasette giorni a Natale, prego per tutti i cristiani che vorrebbero tanto celebrare la Messa ma nella situazione di guerra, di violenza, di persecuzione, di povertà, di miseria, di malattia in cui si trovano, non possono celebrarla!

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