lunedì 25 dicembre 2023

Il Natale


«Dicono che il Natale sia la giornata più religiosa.
È vero. Perché si può anche non vedere il Natale; non ricordare o ricordare a nostro modo ciò che ci piace; fare l’albero o il presepio con o senza il Bambino o con un Bambino di carta, di legno, di celluloide, con un Bambino che pare una bambola per i sentimentali, un mito per gli uomini forti.
Che l’incanto del Natale rimanga, per carità, che il pur tenue filo di poesia o di fede o di bontà rimanga! Io non voglio tagliarlo; sarei un sacrilego. Ma se penso che a forza di mettere insieme Gesubambini di cartapesta non vediamo più i bambini di carne; che possiamo far patire la fame a non so quanti milioni di bambini, quasi fossero di cartapesta anch’essi; che possiamo sparare, buttare giù bombe di due, quattro tonnellate, perché gli uomini sono di cartapesta; minacciare l’uso dell’atomica, perché gli uomini sono materiale umano; allora, io mi chiedo se è buona cosa questo incantamento che ci procuriamo per distaccarci il cuore di carne dal cuore di carne del Natale.
«E il Verbo si è fatto carne».
Una Parola che è tutto, per essere riconosciuta, ritrovata e adorata dall’uomo, chiede di farsi uomo, ha bisogno di farsi carne.
Molti trovano più comodo contemplare il Verbo, invece di soccorrere, baciare, adorare il Verbo fatto carne in ogni povera carne.
Ed ecco che questo Bambino nasce ogni giorno in una grotta di Cutro o di Melissa, in uno scantinato di Roma o di Milano, sotto i bombardamenti di Corea…
Lì dobbiamo fare il presepio, lì inginocchiarci, lì cantare la ninnananna, mentre fuori crepita il mitra, scoppia la bomba, e c’è la fame, l’agguato, la donna perduta, l’emarginato, il senza-casa, il ladro…
[…] Comincio a intravvedere le abissali proporzioni del mio presepio, la novità senza fine di una religione, che questa notte mi mette in ascolto del lamento di ogni creatura, la quale ha diritto di venire consolata in Colui che viene» (da “Un Bambino piange” (1959), di don Primo Mazzolari, in Il Natale, ed. La locusta, Vicenza).

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