Il Natale di Gesù lo guardo e lo riguardo come guardo e riguardo quel
goal di Roberto Baggio che mi è capitato di vedere per la prima volta qualche
giorno fa. È un Napoli-Fiorentina del 1989. Non potevo ricordarmelo perché
avevo solo sette anni, ma ora non mi stanco di vederlo e rivederlo
meravigliandomi ogni volta: Baggio riceve palla da un compagno qualche metro
oltre l’area di rigore della Fiorentina e corre palla al piede per tutto il
campo scartando gli uomini che cercano di interrompere la sua azione. Ormai è
in area e gli resta solo il portiere da battere e lui lo dribbla e mette la
palla in rete. Ed esultano Baggio e i suoi compagni! Ed esultano i tifosi della
Fiorentina, ma esultano pure quelli del Napoli perché hanno visto qualcosa di
meraviglioso e, pur vedendo ogni Domenica le prodezze di Maradona, alla
bellezza non ci si abitua mai! Ed esulto anch’io, dopo tanti anni, saltando
sulla sedia e dicendo: «Incredibile! Che meraviglia!».
Non mi stanco mai di guardare il Natale di Gesù e sembra che non si stanchino nemmeno molti altri, vista la grande
quantità di presepi che trovo nelle chiese, ma anche nelle case!
Il Natale di Gesù è un fatto che rallegra.
È un fatto che riempie di stupore.
È un fatto che non importa se quella
volta non l’hai visto, perché non c’eri o eri troppo piccolo, oggi appena ne
senti parlare o appena ti fermi a guardarlo, ti attrae, ti prende il cuore, ti
mette di buonumore, t’ispira pensieri, parole e opere d’amore!
Nasce Gesù bambino e mi somiglia.
Lui somiglia a me! Io somiglio a Lui!
Lo guardo e lo riguardo senza
stancarmi mai.
E così alla fine lo conosco e lo
riconosco. E comincio a vederlo in mia madre e in mio padre, nei miei fratelli,
negli amici e nei nemici, nei vicini e nei lontani,… Tutti noi somigliamo a
Lui!
Così il Natale di Gesù mi fa pensare a
quel goal di Roberto Baggio perché, come quel goal e molto più di quel goal, il
Natale di Gesù è per me fonte inestinguibile di gioia e meraviglia!
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