sabato 16 dicembre 2023

8 giorni a Natale


Durante una catechesi sul settimo comandamento («Non rubare») mi ritrovo a leggere alcuni brani tratti dal Catechismo della Chiesa Cattolica. Si tratta di testi che mettono in evidenza la differenza cristiana nel modo di abitare questo mondo: c’è, infatti, uno stile di vita tipicamente cristiano che ci fa diversi da tutti gli altri.
 
Faccio riferimento ai numeri dal 2401 al 2406 e in particolare al numero 2403: «“L’uomo, usando dei beni creati, deve considerare le cose esteriori che legittimamente possiede, non solo come proprie, ma anche come comuni, nel senso che possano giovare non unicamente a lui, ma anche agli altri” (Gaudium et spes, 69). La proprietà di un bene fa di colui che lo possiede un amministratore della provvidenza; deve perciò farlo fruttificare e spartirne i frutti con gli altri, e, in primo luogo, con i propri congiunti».
 
Le cose esteriori che legittimamente possiedo non devo considerarle solo come mie, ma anche come comuni. Quindi essere proprietario di qualcosa non mi legittima a fare di quel bene che possiedo quello che voglio, né mi mette in una posizione di superiorità rispetto a chi non possiede quel bene, ma sempre in una posizione di servizio: essere proprietario di un bene fa di me un amministratore della provvidenza.

Quando mancano otto giorni a Natale, scopro che sono un amministratore della buona provvidenza di Dio e sono contento di far fruttificare i beni che possiedo e di spartirne i frutti con gli altri!

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