Sulla collina di fronte al Santuario della Madonna delle grazie a
Monteprandone, un uomo sta arando col suo trattore. Mentre procede in salita,
gli uccelli del cielo scendono sul campo e gli vanno dietro becchettando tra le
zolle. Se ne radunano tanti sulla scia del trattore. Immagino che quell’uomo
alla fine della giornata penserà di aver soltanto preparato la terra per la
semina, ma la sua opera ha consentito agli uccelli del cielo di trovare più
facilmente il loro nutrimento.
Quando mi capita di vedere questa scena, rimango affascinato
perché subito mi viene in mente il mio agire: ogni azione che compio non finisce
con il raggiungimento dell’obiettivo che mi pongo, ma ha anche altri effetti. L’essere
prudente e attento alla guida, ad esempio, riduce il rischio di incidenti non
solo per me, ma anche per gli altri. Un’azione buona verso qualcuno non fa bene
solo a chi la riceve e a chi la compie, ma anche ad altre persone che, conoscendo
quell’azione, ne restano positivamente ispirate.
Dunque,
nessun uomo vive per se stesso, ma già il nostro venire al mondo è occasione di
relazione e movimento per tutti gli altri: proprio come l’annuncio dell’angelo
a Maria e a Giuseppe, o come la nascita di Gesù a Betlemme!
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