mercoledì 20 dicembre 2023

4 giorni a Natale – Il vecchietto e la sua Bibbia


Un vecchietto venne a trascorrere alcune settimane di convalescenza nell’Istituto delle Suore Teresiane di Ripatransone, dopo un brutto infortunio che gli era capitato mentre lavorava nella sua campagna. Le suore si prendevano cura di lui e lo assistevano. Lo incontravo tutti i giorni uscendo dal refettorio dove mangiavo con don Domenico e padre Aro. Lo salutavo e lui cordialmente rispondeva al mio saluto. Finché, un giorno, mentre eravamo in cortile, forse incoraggiati dal sole primaverile, cominciammo a parlare e – non ricordo perché – l’argomento cadde sul libro di Tobia. Mai avrei immaginato di trovarmi a parlare della Bibbia con un vecchietto incontrato quasi per caso; un vecchietto che non era stato catechista e nemmeno seminarista, ma leggeva la Bibbia. Quel giorno nel cortile delle suore si era messo a raccontarmi la speranza e la forza che la Sacra Scrittura gli aveva comunicato nei diversi momenti e situazioni della sua vita. La Bibbia aveva assunto un’importanza fondamentale per lui: era come se avesse riconosciuto una sorta di parallelismo tra la sua vita e quello che leggeva. In particolare amava il libro di Tobia con il protagonista che deve mettersi in viaggio per compiere la sua vocazione e trova una guida sicura nell’angelo Raffaele e un aiuto continuo da parte della Provvidenza di Dio, anche nei momenti in cui tutto sembra perduto e uno rischia di abbandonarsi alla disperazione.
 
Oggi mi è tornato in mente quel vecchietto, di cui non ricordo il nome, perché in questi giorni sto incontrando persone adulte e anziane che mi raccontano la loro storia e spesso sono racconti di speranza, di fiducia, di perdono, di guerra e di pace. E nell’ascoltarli mi vengono in mente Abramo e Sara, Giacobbe e Labano, Giuseppe e i suoi fratelli, Mosè e Aronne, Tobia e Sara, Giobbe, Elia ed Eliseo, Zaccaria ed Elisabetta, Simeone, Anna,… Giuseppe e Maria, Gesù e gli apostoli,… i profeti, i santi,… e le loro vite caratterizzate dalla speranza, dalla fede e dalla fiducia, dall’amore, dal perdono e dalla pace ricevuti e donati in viaggi, litigi, imprevisti, guerre, deportazioni, carestie, liberazioni e ritorni, vittorie e sconfitte, feste e funerali,…
 
Cosa resta di una vita e di una storia? Cosa resta più impresso di quello che uno ha vissuto? Tutti raccontano la pace, cercata e trovata, donata e ricevuta, perduta e ritrovata! Tutti, anche mostrando le ferite e le piaghe per dolori, tradimenti, malattie, sofferenze, delusioni, tutti fissano lo sguardo sul bene cercato e trovato, ricevuto e donato, perduto e finalmente ritrovato!

Quando mancano quattro giorni a Natale, mi conquista un forte senso di fiducia e di speranza, mi conquista la certezza della tua buona Provvidenza, o mio Signore!

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