Il giorno di Santa Lucia è nato al cielo Antonio Capriotti, poeta di
Ripatransone e nostro parrocchiano qui a Cristo Re. L’ho conosciuto anni fa
leggendo una bellissima raccolta di sue poesie intitolata “Da dietro la siepe”.
Oggi riprendo quel libro in mano e rileggo i suoi versi così
luminosi ed evocativi.
Mi soffermo su una poesia che si intitola “Lontani Natali”:
Inobliabili Natali lontani: così
semplici
e strani, così freddi alle mani
e caldi nel cuore. Così lontani ch’era
festa
pur senza luminarie né TV, e nella
Notte cercavi
lassù, ferma nel tuo cielo la coda
viaggiante
della Stella – agli alari già bruciava
il ceppo grande per Maria. Che
mistero!
E a tavola dicevi la poesia
studiata per la mancia di papà.
Oh quei Natali
con il dolce ai fichi secchi, le noci,
le mandorle
e l’uvetta; con la neve a mucchi
in strada e sopra i tetti, arabescata
alle finestre
– agli usci tramontana e là fuori
saltellanti
i passeri, ingobbiti. E tu pensavi
ai poverelli intirizziti e muti attorno
a tavole
di fame: che tristezza! Un attimo
soltanto
– guardavi là nell’angolo il presepio
di cartone – e subito sereno
giocavi a tomboletta. Cari
inobliabili Natali: così semplici e
strani, così freddi
alle mani e caldi nel cuore. Così
lontani.
Quando mancano nove giorni a Natale,
ringrazio Dio per il dono dei poeti, che mi aiutano a vedere le meraviglie di
cui brilla la vita!
Ringrazio Dio per Antonio che ha
condiviso con tutti quello che lui vedeva, amava e sentiva e stamattina voglio
pregare con le sue parole:
«Fa’, Signore, che la promessa Tua
di luce vera
irradi quotidiana fin dall’alba
il mio cammino»
(dalla
poesia “Risveglio” contenuta nella raccolta “Da dietro la siepe”).
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