In molti modi posso guardare un cielo stellato. Posso guardarlo da
lontano a occhio nudo e rimanere rapito dal numero delle stelle che vedo brillare
tutte insieme, oppure posso cercare una stella precisa e fissare la mia
attenzione soltanto su quella, magari per orientarmi, oppure posso prendere un
telescopio e osservarle più da vicino, …
Mi succede la stessa cosa stamattina mentre guardo il cielo di un
altare laterale che in parrocchia abbiamo deciso di dedicare all’Avvento e al
Natale coinvolgendo bambini, ragazzi, giovani e adulti. Ne è uscito un cielo
pieno di stelle gialle brillanti di desideri e preghiere. È un cielo che se lo
guardo da lontano mi rapisce per il gran numero di stelle, piccole e grandi. Se
mi avvicino, mi colpisce per la luce e la tenerezza che ciascuna stella emana:
su ognuna di esse bambini e ragazzi hanno scritto una preghiera o un desiderio.
Mi fa bene ascoltare preghiere e desideri dell’altro: mi aiuta a farmi
prossimo, ad avere compassione, a camminare insieme, a mettermi nei panni dell’altro,
a volergli bene, a riconoscerlo fratello o sorella, a cercare insieme a lei o a
lui il bene comune!
Così,
oggi, quando mancano venti giorni a Natale, mettendomi sotto il cielo stellato mi
sento immerso nell’amore di Dio e nell’amore del prossimo!
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