Siamo al capitolo 3 del Vangelo di Giovanni.
Quindi siamo ancora all'inizio della vita
pubblica di Gesù.
Ci troviamo all’interno del dialogo tra Nicodemo e
Gesù.
Nicodemo è l'uomo che cerca,
quindi Nicodemo siamo anche noi oggi:
noi che cerchiamo,
cerchiamo la vita eterna,
cerchiamo la verità,
cerchiamo una gioia che non finisca mai,
cerchiamo il Cristo!
Il Vangelo di oggi ci offre una chiave di lettura
per leggere tutta la vita di Gesù,
ma anche per leggere il disegno di salvezza di
Dio.
Le parole di Gesù a Nicodemo mettono pace nel
nostro cuore
e rispondono ad alcune domande che ogni tanto si
ripresentano.
Una prima domanda potrebbe essere:
«Ma perché sono stato raggiunto dall’annuncio del Vangelo?».
La risposta Gesù la dà a Nicodemo nel primo
versetto:
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio
unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita
eterna» (Gv 3, 16).
Mi è stato annunciato il Vangelo perché io creda
e abbia la vita eterna!
È meraviglioso pensare come questo annuncio sia
arrivato fino a me per rispondere proprio a quella ricerca di vita eterna che sento
forte nel mio cuore!
Ci è sempre più chiaro, giorno dopo giorno, come
sia grande questo desiderio di vita, di una vita che non finisca mai
e Gesù viene proprio per donarci questa vita, per
rivelarcela.
Una seconda domanda che spesso si presenta nel
nostro cuore è:
«Ma qual è la volontà di Dio?».
Anche a questa domanda Gesù risponde nel Vangelo di
oggi: «Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo,
ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui» (Gv 3, 17).
«Qual è, allora, la volontà di Dio?».
La volontà di Dio è che ognuno di noi riceva
questo messaggio di salvezza,
che ognuno di noi sia salvato.
«Com'è che il mondo si salva?».
Si salva accogliendo l'amore di Dio.
A un certo punto, Gesù parla anche di una
condanna: «Chi crede in lui [nel Figlio unigenito] non è condannato; ma chi non
crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio
di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno
amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie» (Gv 3,
18-19).
Abbiamo ben presente la vita di Gesù,
perché da poco abbiamo celebrato la Pasqua:
la Sua Passione, Morte e Risurrezione.
Questi versetti gettano luce anche su ciò che
abbiamo appena celebrato!
«Che luce gettano sulla vita di Gesù e sulla vita di ciascuno
di noi?».
Gettano la luce dell'amore, della Misericordia,
del perdono, della salvezza offerta a ogni uomo.
Le ultime parole di Gesù sulla croce sono un atto
di affidamento al Padre e la preghiera al Padre di perdonare tutti gli uomini: «Padre,
perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Lc 23, 34).
Il giudizio, allora, è questo:
l’amore,
la misericordia,
il perdono,
la salvezza,
la gioia,
la vita eterna
offerta a tutti gli uomini!
L’annuncio della salvezza è così essenziale per l’uomo,
che Gesù Risorto affida ai Suoi discepoli la
missione di annunciare a ogni uomo la salvezza e il perdono dei peccati!
È così che il Vangelo è arrivato fino a noi oggi.
Ma Dio ha un grandissimo rispetto per la nostra
libertà
e non si può escludere che qualcuno,
pur ricevendo l’amore di Dio, la Sua misericordia,
il Suo perdono, la Sua luce straordinaria,
non voglia accoglierla e voglia vivere nelle
tenebre,
voglia continuare a vivere come ha sempre
vissuto.
Vogliamo oggi fissare lo sguardo sull’annuncio di
salvezza, sull'annuncio dell'amore di Dio che ci è stato tramandato, ci è stato
donato dalla Fede di tanti nostri fratelli e sorelle prima di noi.
E vogliamo chiedere al Signore di aiutarci a
essere concentrati sul Suo amore.
Ci lasciamo aiutare da alcune parole del Cardinal
Newman contenute in un suo sermone:
Dio
ti osserva individualmente, chiunque tu sia.
Egli
“ti chiama con il tuo nome”.
Egli
ti vede, ti comprende, così come Egli ti ha creato.
Egli
sa quello che c’è dentro di te, tutti i tuoi sentimenti e
pensieri,
quelli che ti sono propri, le tue inclinazioni e le
cose
che ti piacciono, la tua forza e la tua debolezza.
Egli
ti osserva nei giorni della tua gioia come pure nel giorno
del
dolore.
Egli
ti è vicino nelle tue speranze come nelle tue tentazioni.
Egli
mette il Suo interesse in tutte le tue preoccupazioni, in
tutte
le tue tristi o liete ricordanze.
Egli
ha contato tutti i capelli della tua testa e i millimetri della
tua
statura.
Egli
ti abbraccia tutt’intorno e ti porta sulle Sue braccia;
Egli
ti raccoglie da terra e ti depone giù.
Egli
nota il tuo stesso volto, sia quando sorride che quando è
in
lacrime, sia quando è in piena salute, che quando è
malaticcio.
Egli
guarda con tenerezza le tue mani e i tuoi piedi;
Egli
ode la tua voce, il battito del tuo cuore, e il tuo stesso
respiro.
Tu
non ami te stesso meglio di quanto Egli ti ami
(J.
H. Newman, dal Sermone IX sulla
Provvidenza individuale).
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