giovedì 1 dicembre 2011

Per mantenere desta l'attesa (II)

Seconda domenica d’avvento - 4 dicembre
Conversione e azioni di consolazione

«Padre santo fortifica il tuo popolo con il pane della vita e il calice della salvezza; rendici perfetti nella fede e nell’amore. Donaci occhi per vedere le necessità e le sofferenze dei fratelli; infondi in noi la luce della tua parola per confortare gli affaticati e gli oppressi; fa che ci impegniamo lealmente al servizio dei poveri e dei sofferenti» (Preghiera Eucaristica V/C).

Is. 40,1-5. 9-11
Salmo 84/85 Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza
2 Pt 3,8-14
Mc 1,1-8

La seconda domenica di Avvento ha come protagonista Giovanni il Battista e il suo messaggio. Marco lo indica come colui che compie la profezia del secondo Isaia: è lui la “voce” che grida, invitando a preparare la strada del cuore perché il Signore possa percorrerla. Se il profeta grida che “nel deserto” occorre preparare la via al Signore, Marco indica Giovanni come colui che “grida nel deserto”. Il battesimo che Giovanni annuncia e pratica è l’indicazione segnaletica di un altro Battesimo, quello “in Spirito Santo” che Gesù introduce. E’ questo il Battesimo che noi abbiamo ricevuto, e così siamo stati immersi nell’amore di Dio.
            La prima lettura riporta l’inizio della seconda parte del libro di Isaia, il cosiddetto “libro della consolazione”, proprio per le parole con cui il profeta inizia il suo appello. Il popolo d’Israele è schiavo a Babilonia, ma i recenti eventi militari e politici (sconfitta di Babilonia ad opera dei Persiani) lasciano intravedere uno spiraglio: attraverso questi eventi il Signore riconduce Israele nella terra promessa, alla Gerusalemme perduta e rimpianta. Anche in questo brano possiamo evidenziare alcuni nuclei che lo rendono profezia per noi:
-     Anzitutto l’appello a “consolare” il popolo del Signore. E’ terminato il tempo del pianto, il peccato di cui Israele si è macchiato è stato espiato, il nostro peccato è stato lavato nel Mistero Pasquale di Gesù. Nonostante tutto il male che ancora ci circonda noi possiamo essere consolati e consolatori insieme. Il cristiano è un “consolato che consola”, mostrando con la propria esistenza che Dio è vicino e ci ama.
-      “Nel deserto preparate la via al Signore” perché Egli possa venire a ricondurre il popolo alla libertà della terra dei padri. La via più breve tra la terra dell’esilio (Babilonia) e la terra dei padri (Israele) passa attraverso il deserto, ma è impraticabile. Occorre fare un lungo giro risalendo il corso dell’Eufrate e scendendo dalla costa del Mediterraneo. Il profeta immagina una via nuova che il Signore intende aprire nel deserto per ricondurre in fretta Israele alla propria terra e per questo chiede la collaborazione del popolo. Questa via nuova deve essere aperta anche oggi nei cuori dei singoli e nelle comunità cristiane perché il Signore possa venire a portare la libertà. Quali sono gli interventi più urgenti e strutturali per aprire una via nuova al Signore all’interno delle nostre comunità?
-     Il Signore viene e conduce il popolo dei liberati. Bellissime le immagini con cui il profeta anonimo della fine dell’esilio descrive Dio: è un pastore forte e tenero, attento alla condizione di tutti, specialmente di quelli più deboli, gli agnellini e le pecore madri. Così è il Dio che ha fatto alleanza con Israele e così è il Dio che Gesù è venuto a rivelarci.
(testi tratti dal sussidio per l’Avvento della Diocesi di Rimini)

Per riflettere…
-         «Consolate, consolate il mio popolo». (Is 40, 1)
Signore, donaci di sperimentare in ogni momento la Tua misericordia, perché noi possiamo consolare i fratelli mostrando con la nostra vita che Dio è vicino e ci ama.
-         «Una voce grida». (Is 40, 3)
Signore, apri le nostre orecchie e il nostro cuore all’ascolto della Tua Parola, perché le lampade della fede si mantengano accese nell’attesa!
-        «Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madri» (Is 40, 11).
Signore, insegnaci a camminare lungo le Tue vie perché nel discepolato possiamo apprendere il Tuo stile. Rendici attenti alle esigenze di ogni fratello!


Per pregare…
Salmo 84, 9-14
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace
per il suo popolo, per i suoi fedeli.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra.
Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo.
Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.
Padre nostro

Orazione
Dio, Signore della vita,
che sempre perdoni l’infedeltà del tuo popolo,
svelaci il mistero della perenne liberazione
che in Cristo, tuo Figlio,
continuamente si compie,
e donaci di collaborare al tuo Regno che viene,
Regno di giustizia e di pace senza fine.
Amen.
(p. David Maria Turoldo)


Impegno d’Avvento:
Potremmo scegliere in questa settimana di celebrare il sacramento della Riconciliazione, fissando l’attenzione sulla misericordia di Dio che sempre viene a medicare le nostre ferite.

Nessun commento:

Posta un commento