lunedì 14 maggio 2012

Se vuoi rimanere, seguimi!

«Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi» (Gv 15, 16).
Gesù ci chiama e condivide con noi la Sua vita, ci fa entrare nella Sua casa, si prende cura di noi, si fa nostro servo, ci rivela il Padre.

Il discepolato consente a Giovanni di sintetizzare il Vangelo in un’espressione: «Dio è amore» (1Gv 4, 8). Stare con Gesù, diventare Suoi amici, significa conoscere il Padre e contemplare il Suo amore. Non si resta indifferenti all’amore: ci si innamora o si fa resistenza.

L’amore di Dio ci viene incontro, si presenta a noi in tutta la Sua grandezza: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici» (Gv 15, 13). Gesù ci ha chiamati, Gesù ci ha resi amici, Gesù ci ha amati fino alla fine, ha dato la Sua vita per noi! Per questo, gli occhi della fede riescono a vedere la vita come la risposta a una chiamata: «Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo» (1Gv 4, 19).

Il discepolo, il cristiano è colui che docilmente si lascia modellare da Dio. Come Giovanni Battista (Gv 3, 30), egli lascia agire Dio, gli fa spazio. La precarietà, la debolezza, la fragilità di cui facciamo continuamente esperienza non devono abbatterci e scoraggiarci; non devono costituire per noi un ostacolo insuperabile. Al contrario, sono occasioni per alzare lo sguardo verso il cielo, per rivolgerci a Dio!

«Rimanete nel mio amore» (Gv 15, 8), ci invita Gesù.
Si rimane in un luogo, in una relazione, dopo che vi siamo entrati. Gesù ci fa entrare nel Suo amore e, a chi desidera rimanere, indica la via: «Seguimi» (Gv 21, 19). [dGL]

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