mercoledì 2 maggio 2012

Come un agnellino

In questi giorni mi è capitato di fermarmi a pensare alla vita e alla vocazione di cristiano che ho ricevuto da Dio. Ripercorrendo la mia storia, mi sono accorto che il Signore mi ha chiesto e continua a chiedermi un’unica cosa: affidarmi continuamente a Lui.

A volte, soprattutto nei periodi di discernimento, rischio di lasciare molto spazio alla ragione, all’intelligenza per valutare bene tutti i pro e i contro di certe scelte; mi faccio quasi prendere dall’idea che tutto può essere previsto e calcolato, che la scelta dipende soltanto da me e, magari, dai superiori.

Ma tutta la nostra vita è nelle mani di Dio: l’oggi è nelle Sue mani, ma anche la giornata di ieri e quella di domani. Basterebbe ricordarsene nel quotidiano per ritrovare pace ed evitare estenuanti resistenze.

Domenica, partecipando alla prima messa di un sacerdote, sono rimasto colpito da un segno: gli è stato regalato un agnellino.

Lo hanno portato all’altare dentro una cesta.

Subito ha attirato su di sé il mio sguardo incuriosito…
Subito il pensiero è andato all’Agnello di Dio…
Subito il mio cuore è stato toccato e rasserenato dalla sua mitezza, dalla sua docilità, dal suo silenzio: adagiato nella cesta, si lasciava condurre legato senza belare e senza ribellarsi.

Sia così, Signore, la vita di ogni uomo, un docile affidarsi a Te, nostro Padre! [dGL]

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