Poi c’è un momento in cui ciascuno,
attratto dalla grazia e dalla pace del bambino, si commuove e guarda senza più
parlare. L’opera di Dio si presenta ai suoi occhi e fa meraviglia: il piccolo,
appena nato, non possiede nulla e riceve tutto; per il solo fatto che c’è, che
esiste, riceve un abbraccio, una cura, una coperta, una relazione, un
nutrimento. In quei primi giorni di estrema povertà, ha tante madri e tanti
padri, un’infinità di fratelli e sorelle, tutti pronti a coccolarlo, a farlo
star bene, a sorridergli.
Lasciare
tutto per seguire Gesù (Mc 10, 28-31) è tornare bambini, recuperare la libertà
di chi non ha niente da difendere, di chi, confidando nella Provvidenza, riceve
ogni cosa da Dio ed è sereno! [dGL]
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