«Che succede in piazza Cristo Re?», mi
chiedono alcuni amici dopo aver letto gli articoli di giornale sugli schiamazzi
ad opera del popolo della notte.
Non «che succede?», ma «chi succede?»,
mi chiedo e vi chiedo.
In piazza Cristo Re succede quello che
succede in ogni piazza: i cittadini si incontrano. Quindi è normale che anche
di notte la piazza sia attraversata dai cittadini. Questo è quello che succede.
Diverso è “chi ci succede”.
Quali cittadini stiamo crescendo?
Questi cittadini di cui ci lamentiamo sono
i nostri successori. Noi come li stiamo educando? E quando dico “noi”, non sto
parlando dei genitori e della scuola, ma sto parlando di tutti “noi cittadini”,
della televisione, dei social, di Youtube, di Spotify, di Netflix, di
Instagram, TikTok, Facebook, Twitter, Amazon,… sto parlando di tutti i
Metaversi e Multiversi… cioè di tutti quelli che questi ragazzi incontrano dal
giorno in cui nascono fino al giorno in cui la stessa società che li ha usati e
consumati, li denuncia come un problema.
Avete mai fatto caso alla colonna sonora
che accompagna la vita di molti di loro? Fermatevi ad ascoltare un po’ di trap (che magari fosse Trapattoni!!!);
ascoltate quei testi al rallentatore (meglio se li leggete mentre li sentite
cantare). Guardate su Youtube i video di questi trapper, che spesso sono anche influencer.
Ma non li guardate da adulti che hanno
un senso critico e quindi sono capaci di comprendere che quelli non sono
messaggi positivi e che non c’è vita in una canna o nei superalcolici o in
qualche altro stupefacente,… Provate a guardarli con gli occhi di un ragazzino
(basta uno smartphone di quelli che gli regalate per la Prima Comunione per
avere accesso a questi contenuti).
Provate a immaginare che effetto fa su
un ragazzino la visione e l’ascolto di tante cose brutte, parolacce, violenze,
cattiverie,… dalla mattina alla sera. La prepotenza, il bullismo, la rabbia, il
non rispetto per l’altro, l’egoismo, l’intolleranza, il brutto, stanno tutti
dentro quelle immagini, dentro quei gesti e dentro quelle parole.
Noi adulti speriamo che molto di tutto quello
che cantano sia finzione, ma i bambini e i ragazzi facilmente lo prendono per
vero e li imitano pensando che ci si affermi così, che si possa diventare
famosi così, che si possa vivere così.
E lentamente muoiono dentro.
Il mondo si sta riempiendo di fotocopie
di quei modelli, senza capire che gli originali lo fanno per i più svariati
motivi, e non è detto che quei motivi siano anche i nostri.
Perciò non penso che la soluzione siano
solo telecamere, cancelli, transenne, ronde notturne, punizioni esemplari,
denunce,… È necessario che si proponga a questi ragazzi qualcosa di bello,
esperienze in cui possano scoprire quanto sono importanti per il mondo,
attività di volontariato in cui possano prendersi cura del piccolo, del povero,
del malato. È necessario vigilare su quello che ascoltano, vedono, fanno:
vigilare non è proibire, ma dialogare con loro su quello che ascoltano, vedono,
fanno, per aiutarli a formarsi un pensiero critico e a non bere da fonti
inquinate.
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