venerdì 28 ottobre 2022

Dà alla testa


Mi è stato insegnato a non bere vino a stomaco vuoto perché anche in piccole quantità, dà subito alla testa.

Vorrei partire da questa indicazione molto utile per la vita e per la sana e buona convivenza civile e sociale, per dire che invece il Vangelo quando lo leggi deve darti alla testa, anche se ne leggi solo un versetto. Se quel versetto o quella pagina non ti ha fatto sentire come chi sta perdendo l’equilibrio, vuol dire che devi rileggere quel versetto o quella pagina e meditarla finché non ti avrà toccato il cuore, commosso, ispirato un desiderio di conversione, inquietato su qualche atteggiamento praticato o subito, consolato e incoraggiato, …
 
Guarda, ad esempio, l’episodio di Marta e Maria (Lc 10, 38-42).

Non puoi accontentarti di liquidare la questione dicendo che senza l’opera di Marta, Gesù sarebbe rimasto senza una degna accoglienza. Non è questo il messaggio che il Vangelo vuole comunicarti. Quel Vangelo vuole sconvolgerti mostrando che c’è Maria, che anche lei è matura e responsabile e conosce a memoria tutte le norme del galateo e le prescrizioni per l’accoglienza di un ospite, e sceglie di accoglierlo così.
 
Possibile che questa cosa non ti dia alla testa? Possibile che non ti spinga a fare lo stesso assecondando quel desiderio di Cristo che porti nel cuore?
 
E se osservi bene, non ti accorgi che sono state proprio quelle Marie a farti sentire accolto, compreso, amato, consolato, risorto? Quelle Marie che hanno interrotto le loro faccende quotidiane e hanno scelto di trovare il tempo per stare con te e solo con te? E non sei stato anche tu Maria per le persone che ami?
 
E allora cosa c’è di tanto strano in quel sedersi ai piedi di Gesù per ascoltarlo? Cosa c’è di tanto strano nel prendere un vaso di profumo per ungere i piedi di Gesù (Gv 12, 1-8)?

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