domenica 23 novembre 2014

Belli e gagliardi

Da poco il fischio finale ha decretato la fine della partita di esordio della squadra di calcio a 5 parrocchiale nel campionato provinciale del CSI, categoria Under 16.

È stata un’ora di bel gioco e da spettatore mi sono divertito apprezzando i dodici goal, ma anche tante azioni degne di nota. La partita è stata intensa e divertente.

Nonostante la sconfitta, sono tornato a casa contento perché ho visto due squadre di ragazzi belli e gagliardi.

In questi due giorni ho visto così tante persone belle e gagliarde, che questa sera mi sento come se avessi preso una boccata d’aria buona. Il mondo intorno a noi non è così scuro come lo dipingono giornali e mezzi di informazione.

Se viviamo un po’ la parrocchia e non le concediamo soltanto lo spazio di una messa, possiamo prendere atto che esiste una realtà giovanile che desidera esprimersi e farsi apprezzare per buone azioni e non per atti di bullismo; esiste una realtà giovanile che coltiva sogni e progetti; esiste una realtà giovanile che si sacrifica per raggiungere un obiettivo; esiste una realtà giovanile che chiede a noi adulti di essere dei punti di riferimento coerenti e credibili.

Ne ho viste tante di belle notizie in questo fine settimana; ne elenco alcune: i catechisti giovani e adulti che ce la mettono tutta per coinvolgere i ragazzi nelle attività parrocchiali e aiutarli a incontrare Gesù, i giovani che da Settembre si riuniscono ogni sabato, con l’aiuto di qualche educatore, per progettare e allestire il presepe parrocchiale, la corale cittadina che offre a tutti un concerto in onore di santa Cecilia, i musicisti della banda che festeggiano santa Cecilia, rallegrando con la musica i concittadini; infine, i ragazzi delle due squadre di calcio a 5 che mostrano un impegno e una determinazione sorprendenti, guidati dai rispettivi allenatori!

Oggi pomeriggio è iniziato il campionato con la partita tra Polisportiva Gagliarda e Real Ripatransone. I nostri ragazzi (Real Ripatransone) hanno finalmente debuttato in quel campionato per cui hanno cercato un allenatore e un luogo in cui allenarsi, hanno studiato i regolamenti, hanno cercato sponsor, hanno scelto i colori delle magliette e il nome della squadra, hanno fatto un sito internet, hanno giocato amichevoli e imparato il gioco di squadra. Non è finita con i tre punti a nostro favore, come spesso capita ai nostri cugini del Real Madrid, ma anche noi abbiamo espresso buon gioco, ci abbiamo creduto fino alla fine e abbiamo fatto divertire i nostri tifosi!

Ecco perché, anche se la mia squadra è stata sconfitta, stasera sono contento: ho visto che giovani e adulti possono camminare insieme e costruire sogni, bei sogni!

A fine giornata, mi rimane negli occhi l’intera partita, giocata con il sorriso e senza cattiverie, senza scorrettezze e parolacce. Un match in cui il fischio finale non è stato il momento del disimpegno, ma del riconoscersi parte di una stessa grande squadra, con la stretta di mano tra giocatori, arbitro e allenatori. [dGL]

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