venerdì 22 novembre 2013

Preghiera e azione

«Se il Signore non costruisce la casa,
invano si affaticano i costruttori.» (Sal 127,1).

Affannarsi e affrettarsi per fare cose, risolvere problemi, pianificare tutto,… e poi, alla fine di una giornata faticosa, trovarsi a considerare vittorie e sconfitte, fallimenti e successi, guadagni e perdite alla luce di un salmo (127) che saggiamente ci ridimensiona ma, allo stesso tempo, ci rasserena.

Ci ridimensiona perché a volte dimentichiamo di essere uomini e viviamo i nostri giorni come se tutto dipendesse da noi, come se fossimo onnipotenti. E questo, se a prima vista ci può sembrare un bene, in realtà è causa di una continua inquietudine; desideriamo avere il controllo di ogni situazione e quando, inevitabilmente, qualcosa ci sfugge di mano, rimaniamo sconvolti e bloccati da una paura che appare invincibile.

Ci rasserena, invece, confrontarci con i nostri limiti, accettare pacificamente la nostra condizione umana e da cristiani riconoscere la paternità di Dio e aver fede nel Suo amore per ciascuno di noi (Mt 6,7-13)!

L’agire di noi cristiani, infatti, deve scaturire dalla nostra amicizia con Dio, dall’ascolto della Sua Parola, dalla preghiera e dall’incontro con Lui nell’Eucaristia, negli altri Sacramenti e nel nostro prossimo (Lc 10,25-42).

Noi cristiani non dovremmo avere difficoltà a riconoscere che senza Dio non possiamo fare nulla (Gv 15,5)! Così la vita sarà per noi una continua occasione per testimoniare l’amore di Dio e il nostro vivere per Lui. [dGL]

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