È una delle facoltà
singolari e incomunicabili della religione cristiana, il poter indirizzare e
consolare chiunque, in qualsivoglia congiuntura, a qualsivoglia termine,
ricorra ad essa. Se al passato c’è rimedio, essa lo prescrive, lo somministra,
dà lume e vigore per metterlo in opera, a qualunque costo; se non c’è, essa dà
il modo di far realmente e in effetto, ciò che si dice in proverbio, di
necessità virtù. Insegna a continuare con sapienza ciò ch’è stato intrapreso
per leggerezza; piega l’animo ad abbracciar con propensione ciò che è stato
imposto dalla prepotenza, e dà a una scelta che fu temeraria, ma che è
irrevocabile, tutta la santità, tutta la saviezza, diciamolo pure francamente,
tutte le gioie della vocazione. È una strada così fatta che, da qualunque laberinto,
da qualunque precipizio, l’uomo capiti ad essa, e vi faccia un passo, può d’allora
in poi camminare con sicurezza e di buona voglia, e arrivar lietamente a un
lieto fine. [A. Manzoni, I
Promessi sposi, Capitolo decimo]
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