martedì 19 novembre 2013

La fedeltà del prete

Nel cuore dello scorso inverno, il piccolo giardino dell’episcopio di Campobasso, città piuttosto freddina perché posta a 700 metri sul livello del mare, era sommerso di neve. Ma in un angoletto, meglio soleggiato, la timida forza del sole aveva teneramente fatto germogliare una fragile ma verdissima pianticella di viole. Raccolgo una violetta profumatissima e la porto a mia madre inferma. Dagli occhi suoi, di donna che ha sempre vissuto nella campagna tra i monti del Trentino, in Val di Non, quel gesto si fa speranza straordinaria nell’affrontare una brutta caduta che la teneva inferma a novant’anni. Ecco, la fedeltà del prete è come quella violetta spuntata nel cuore dell’inverno. Quando tutto attorno sembra gelido, spento, arido… quando la fatica è grande e sei circondato anche dalla ingratitudine o sei attaccato ingiustamente… proprio allora la tua fedeltà si fa violetta fra i ghiacci. [G. Bregantini, Lettera ai sacerdoti, Paoline 2010]

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