«Sei calmo: capisci
tutto; porti tutto…
Capisci anche
quello che gli uomini
non dicono: leggi
nelle loro menzogne;
sai quanto valgono
le nostre vanterie
e le nostre
minacce.
Tieni sul palmo l’inutilità
del nostro recalcitrare:
sai dove conducono
le nostre strade: hai già disposto
un bene permanente
sui beni effimeri che ci strappi;
hai segnato la
vittoria del bene sulle vittorie del male.
Sei calmo, sotto un
volto sfigurato dal male:
il vittorioso in
veste di vinto:
sei la libertà
crocifissa, la santità insultata.
Ti sei lasciato
prendere dalla tua creatura…
Io ti ho legato,
schiaffeggiato, inchiodato.
Ma il tuo cuore è
rimasto spalancato
come le tue
braccia, e tu mi ami lo stesso e di più.
Ti ho tolto tutto, e
tu, dalla croce, dai il Regno
al ladrone, a colui
che non ha potuto tenersi nulla
del molto che aveva
rubato.
E in quello
strazio, tu attendi
che coloro che ti
hanno spogliato e crocifisso,
si lascino amare». [don
Primo Mazzolari, La mia miseria, la Tua
misericordia. Preghiere, EDB]
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