Grazia da chiedere
Non aver paura di Dio e spalancargli le
porte della nostra vita e della nostra storia
INTRODUZIONE
ALLA PREGHIERA
Mettendoci in ascolto del testo, notiamo la tenera mitezza di Dio;
contemplando la scena, fermandoci a guardare le persone, vedendo l’asina e il
puledro,… ci sembra di essere in un paese di campagna, in primavera, in una
giornata col cielo sereno. Intorno a noi sentiamo e vediamo l’armonia del
creato che obbedisce al suo Creatore. Così ci sentiamo custoditi dal Signore,
guidati da Lui che è il buon pastore e sa qual è e dov’è il nostro bene. Anche
l’obbedienza a Lui, perciò, la viviamo con tranquillità: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete un’asina,
legata, e con essa un puledro» (v. 2).
«Ecco, a te viene
il tuo re» (v. 5). Il versetto ci suggerisce non la
pesantezza di una relazione di sudditanza, non l’umiliazione di chi viene
dominato e costretto in una condizione di inferiorità, ma l’affetto del re per
te. Egli è «tuo», come quando si
conclude una lettera a un amico o a una persona cara e si scrive: «Tuo affezionatissimo,…» e poi si mette
il proprio nome.
Egli è «mite» e viene a
liberarti, a sollevarti dal giogo: «Venite
a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete
il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di
cuore, e troverete ristoro per la
vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero»
(Mt 11, 28-30).
Contemplando Gesù che entra a Gerusalemme, scopriamo che davvero
ci possiamo fidare e che non abbiamo nulla da temere! Gesù è il Signore e viene
a liberarci dando la vita per tutti! Ci può aiutare un passo del Vangelo di
Luca (Lc 14, 34-35) in cui Gesù paragona la Sua opera all’agire di una chioccia
con i suoi pulcini: «… quante volte ho
voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali,
e voi non avete voluto!» (Lc 14, 34). Dio esercita la sua custodia su di
noi senza stancarsi mai e sempre con la delicatezza e la cura che si usa per
tenere tra le mani un piccolo pulcino.
Chiediamo la grazia di riconoscere l’opera di Dio nella tenerezza
ricevuta e donata nel tempo della nostra vita, e di essere gradualmente liberati
dal sospetto che Egli possa, prima o poi, chiederci qualcosa in cambio.
Accogliamo l’esortazione di Papa Giovanni Paolo II: «Non abbiate paura! Aprite,
anzi, spalancate le porte a Cristo!»
e facciamo festa al Signore che viene: «Osanna
al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel
più alto dei cieli!» (v. 9).
INDICAZIONI PER
LA PREGHIERA
-
Ora rileggi il
brano biblico; cerca di capirlo, soprattutto per come ti è stato spiegato: cosa dice il brano in sé?
-
Fai presente la
tua vita quotidiana, le tue situazioni, quello che sei…; rivedi tutto a partire
dal brano biblico: cosa dice a te?
-
COME TI TOCCA quello che
comprendi? Quale sentimento ti suscita?
Dialoga con il Signore ed esprimi ciò che desideri dirgli
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