sabato 22 aprile 2023

L'incessante, instancabile e infallibile cammino di Dio

 

Brano su cui pregare: Lc 24, 13-35

Grazia da chiedere

Gustare la gioia della pecorella smarrita sulle spalle del Buon pastore
 

INTRODUZIONE ALLA PREGHIERA

«… la luce è venuta nel mondo…» (Gv 3, 19) e resta con noi per sempre, cammina con noi sulle nostre strade, entra a rischiarare il buio delle nostre paure e delusioni, riaccende ciò che s’è spento, rende piena la nostra gioia e fa sorgere in noi un irrefrenabile desiderio di comunicarla! I discepoli diretti a Emmaus ci somigliano: per accorgerci di Gesù che cammina con noi, abbiamo bisogno di fare memoria dello spezzare il pane, abbiamo bisogno di ascoltare e riascoltare quanto nelle Scritture si riferisce a Lui, abbiamo bisogno di incontrare le donne di ritorno dal sepolcro e gli apostoli usciti dal Cenacolo dopo la Pentecoste! È questo tutto ciò che viviamo nel nostro essere Chiesa, nel nostro essere membra vive del Corpo di Cristo che è la Chiesa!

«Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?» (v. 17). Accogliere Gesù è accettare di metterci in dialogo con Lui.

In tutto il Vangelo Gesù si interessa della vita e della storia di tutti quelli che incontra e ci rivela che Dio si interessa della vita di ciascuno dei suoi figli, fino al punto di dare la vita per salvare ciascuno dei Suoi figli: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna» (Gv 3, 16). Nel contemplare questi due discepoli, di cui Gesù si fa prossimo, possiamo pensare al buon pastore che va in cerca della pecorella perduta «finché non la trova» (Lc 15, 4). Rimaniamo un po’ su questo «finché non la trova». È una espressione che ci dice l’incessante, instancabile e infallibile cammino che Dio compie con noi e per noi: «Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro» (Lc 24, 15).

«Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?» (v. 32). Possiamo fare memoria dei momenti in cui abbiamo sentito il nostro cuore ardere, e ringraziare Dio per la Parola che sempre ci rivolge, per la luce che dona al nostro cammino con la Sua costante presenza accanto a noi e a ciascun uomo!

«Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane» (v. 35). Essere discepoli che non si perdono nessuna parola e nessun gesto del loro Maestro, ce lo fa riconoscere anche nel gesto più comune e ordinario: quante volte spezziamo il pane sulle nostre tavole, nelle nostre case, con parenti e amici, ma anche con uomini e donne di passaggio nelle CARITAS o nelle associazioni di volontariato! Il discepolo non riconosce Dio solo nei miracoli, ma alla luce della Sua Parola e guidato dallo Spirito Santo, riconosce Dio anche nella Sua passione e morte, lo riconosce risorto e vivo su ogni strada, anche nella polvere, nelle rughe, nella fatica, nel sudore della fronte, nelle lacrime,… Il discepolo riconosce Gesù risorto in ogni uomo che spezza il pane col suo fratello e ne gioisce nel profondo del cuore: «Ma versò il vino e spezzò il pane per chi diceva “ho sete” e “ho fame”» (Fabrizio De André, Il pescatore).

 
 

INDICAZIONI PER LA PREGHIERA

-        Ora rileggi il brano biblico; cerca di capirlo, soprattutto per come ti è stato spiegato: cosa dice il brano in sé?

 

-        Fai presente la tua vita quotidiana, le tue situazioni, quello che sei…; rivedi tutto a partire dal brano biblico: cosa dice a te?

 

-        COME TI TOCCA quello che comprendi? Quale sentimento ti suscita?

 

Dialoga con il Signore ed esprimi ciò che desideri dirgli

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