Nel quarto giorno di Quaresima, leggo su
un quotidiano un bellissimo articolo di don Maurizio Patriciello e mi soffermo
sulle parole:
«Un prete non deve mai dimenticare che
le sue parole, i suoi gesti, le sue scelte hanno un peso grande e terribilmente
diverso dalle cose dette e fatte dai fratelli laici. La stola che indossa, il
sacramento ricevuto lo configurano a Cristo e da Cristo il popolo si aspetta
sempre e solo amore, giustizia, perdono, comprensione. “Poni, Signore, una
custodia alla mia bocca”, prega il salmista. Una sentinella che sappia
ricacciare indietro l’ira, le volgarità, la sete di vendetta, e mi incoraggi,
invece, a dire parole di speranza, di vicinanza, di solidarietà. Parole profumate
di Vangelo di cui tutti sentiamo nostalgia e bisogno» (Don Maurizio
Patriciello, Il dovere di un prete, Avvenire del 17 febbraio 2018, https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/il-dovere-di-un-prete).
La nostra vita di preti e di cristiani profumi
di Vangelo e ricordi al mondo l’amore senza misura di Dio!
Nessun commento:
Posta un commento