lunedì 8 dicembre 2014

Chi è senza peccato…

Con il quotidiano bollettino di guerra diramato dai media (TV, radio, internet, giornali,…) a tutte le ore, si potrebbero facilmente compilare enciclopedie di cronaca nera. Si rimane sconvolti, se si pensa che intorno a noi la violenza dilaga per i più svariati motivi: omicidi, violenze, abusi, corruzione, attentati, esecuzioni, truffe, rapine,…

Mentre scorrono le immagini e si susseguono le parole, mi distraggo e penso all’adultera che viene portata da Gesù (Gv 8,1-11). Si tratta di una donna che è stata sorpresa in adulterio, anzi in «flagrante adulterio» (Gv 8,4), si affrettano a precisare i santi scribi e farisei. Contro di lei ci sono prove schiaccianti, anche se a quei tempi non c’erano telecamere o intercettazioni ambientali, e il suo peccato non viene negato da Gesù.

I fatti di cronaca ci stanno davanti come una realtà sempre più cruda e difficile da accettare e noi certamente siamo pronti a indignarci, a giudicare, a condannare, a prendere le distanze. Ma l’indignazione è sterile se non ci spinge a un attento esame di coscienza. A ben guardare, anche noi facciamo i nostri peccati al grido di «che male c’è? Lo fanno tutti!».

Quasi tutte le persone di cui parlano i telegiornali sono descritte dai conoscenti come uomini e donne rispettabili, madri e padri meravigliosi, politici onesti, egregi signori, reverendi ecclesiastici,… Prima di commettere un peccato, agli occhi della gente siamo quasi tutti candidi, immacolati.

«Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei» (Gv 8,7); il caso della donna peccatrice viene trasformato da Gesù in un’occasione perché tutti si interroghino sui loro peccati.

Accade così anche con i fatti di cui parlano i telegiornali; essi, mettendoci in allarme, ci spronano ad alzare le difese, a vigilare, a rafforzarci contro un nemico che sta sempre in agguato: «Siate sobri, vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede» (1Pt 5,8-9).

La donna sorpresa in adulterio ha peccato, ma anche noi dobbiamo stare attenti perché in qualsiasi momento possiamo fare un peccato; prima di tradire il marito, ella era una moglie come tante altre, così come il politico era un onorevole tutto dedito al bene comune, l’ecclesiastico un sant’uomo da trattare con il dovuto rispetto, la mamma una donna solare che amava i suoi figli,…

La tentazione è quella di non fidarsi più di nessuno e vivere in uno stato di ansia e preoccupazione, ma non è cristiano vedere il diavolo da tutte le parti ed essere schiavi delle proprie paure.

È cristiano, invece, sentirsi richiamati alla vigilanza: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento» (Mc 13,33), «Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà…; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati» (Mc 13,35-36), «Vegliate!» (Mc 13,37), «… fate di tutto perché Dio vi trovi in pace, senza colpa e senza macchia» (2Pt 3,14),…

Cari fratelli cristiani, occorre vegliare per non farsi conquistare da uno stile mafioso, dal desiderio di potere, dalla corruzione, dalla prepotenza, da ogni forma di violenza e discriminazione.

Occorre vegliare perché ai nostri piccoli non manchino buoni maestri e ci si possa ancora fidare di noi cristiani. [dGL]

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