Due parole che mi aprono gli occhi ogni
volta che le sento. Perché mi costringono a cercare qualcosa che è sfuggito al
mio primo sguardo.
I miei occhi da adulto responsabile,
ormai vedono ovunque, in chiesa e in oratorio, potenziali pericoli e cose da
aggiustare, o da rimettere in ordine, o da pulire.
Però, ogni tanto, qualcuno esclama: «Che
bello!». E il suo entusiasmo, lentamente, diventa anche il mio. Non so come e
non so perché.
So che accade così. Ed è proprio bello!
Ieri pomeriggio nel teatro parrocchiale
c’erano le prove per uno spettacolo di fine anno e una bambina, giocando con le
sue amiche, ha urlato: «Che bello questo posto!!!». Io, che passavo distratto,
mi sono subito fermato a considerare il teatro e come poteva apparire allo
sguardo di un bambino: certamente non c’era la tavola da aggiustare, la luce
fulminata da cambiare, le tende da riappendere, la poltroncina da cambiare,… C’erano,
invece, un palco, delle luci, un sipario, la musica, le amiche e gli amici, l’atmosfera
di allegria e festa!
Perciò: «Che bello!!!»
Stamattina m’è successa la stessa cosa
sul campetto parrocchiale. M’ero messo seduto a pregare l’Ufficio delle letture
e di tanto in tanto alzavo lo sguardo e mi godevo il prato verde dell’oratorio,
osservando gli uccellini che scendevano a caccia di qualche vermicello. «Com’è
bello qui», mi dicevo. E speravo che qualcun altro di tutti quelli che passano,
potesse fermarsi a gioire di tanta bellezza.
Che bello
RispondiEliminaChe bello
RispondiEliminaChe bello!! Lo sguardo di Dio forse è proprio questo.
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