venerdì 26 maggio 2023

San Filippo

«Che bello!»
 
Due parole che mi aprono gli occhi ogni volta che le sento. Perché mi costringono a cercare qualcosa che è sfuggito al mio primo sguardo.
I miei occhi da adulto responsabile, ormai vedono ovunque, in chiesa e in oratorio, potenziali pericoli e cose da aggiustare, o da rimettere in ordine, o da pulire.

Però, ogni tanto, qualcuno esclama: «Che bello!». E il suo entusiasmo, lentamente, diventa anche il mio. Non so come e non so perché.
So che accade così. Ed è proprio bello!
 
Ieri pomeriggio nel teatro parrocchiale c’erano le prove per uno spettacolo di fine anno e una bambina, giocando con le sue amiche, ha urlato: «Che bello questo posto!!!». Io, che passavo distratto, mi sono subito fermato a considerare il teatro e come poteva apparire allo sguardo di un bambino: certamente non c’era la tavola da aggiustare, la luce fulminata da cambiare, le tende da riappendere, la poltroncina da cambiare,… C’erano, invece, un palco, delle luci, un sipario, la musica, le amiche e gli amici, l’atmosfera di allegria e festa!
Perciò: «Che bello!!!»
 
Stamattina m’è successa la stessa cosa sul campetto parrocchiale. M’ero messo seduto a pregare l’Ufficio delle letture e di tanto in tanto alzavo lo sguardo e mi godevo il prato verde dell’oratorio, osservando gli uccellini che scendevano a caccia di qualche vermicello. «Com’è bello qui», mi dicevo. E speravo che qualcun altro di tutti quelli che passano, potesse fermarsi a gioire di tanta bellezza.
 
Mentre pregavo l’Ufficio di San Filippo Neri, ecco arrivare tre o quattro ragazzi con gli zaini della scuola. Guardo meglio e mi accorgo che in realtà sono una decina e corrono tutti contenti. «C’è sciopero», mi spiegano e uno, da lontano, alla vista del campo, urla: «Che bello!!!», e corre a giocare a pallone, tra le margherite e l’erba…

3 commenti: