Quando hai con te Gesù, cosa può
importare la lode che ricevi o non ricevi dagli uomini per le tue buone maniere
e pratiche religiose?
E se, invece, non hai cercato Gesù e non
ti sei accorto della Sua Presenza in te, con te, per te e da te, non senti quanto
sono inutili la lode, la fama e l’approvazione degli uomini e del mondo intero?
La sera quando ti ritrovi da solo nella tua stanza, cosa ti resta se non hai con te il Padre, perché ti sei nascosto dietro alle tue ipocrisie?
Mi vengono in mente due immagini.
La prima è tratta da una serie TV su
Gesù (si intitola “The Chosen” e si trova gratuitamente su internet).
Il primo episodio si apre con una
bambina di nome Maria che guarda le stelle con il padre. Il dialogo tra la
bambina e suo padre è bellissimo:
Maria: «Ho paura».
Papà: «Cosa
facciamo quando abbiamo paura?».
Maria: «Diciamo
le parole».
Papà: «Le parole
di Dio dal profeta Isaia».
E insieme recitano Isaia 43, 1:
«Ora così dice
il Signore che ti ha creato, o Giacobbe,
che ti ha
plasmato, o Israele:
"Non temere,
perché io ti ho riscattato,
ti ho chiamato
per nome: tu mi appartieni”».
La bambina è Maria Maddalena e quelle
parole la accompagnano per tutta la vita e ogni volta le ricordano l’amore di
suo padre e di sua madre, e l’amore di Dio a cui appartiene!
La seconda immagine è tratta dal film di
Liliana Cavani su San Francesco.
Si tratta della vocazione di frate Leone
e dei primi compagni di Francesco, un avvocato e un notaio.
Frate Leone, ricordando le parole di
Francesco, dice: «Rimasi come fulminato: “Leone, pecorella di Dio”. Perché mi
aveva chiamato così? Mia madre mi chiamava così da piccolo, ma lui non poteva
saperlo!».
E gli amici di Francesco, dopo aver
aperto le loro case e dato via tutti i loro beni, si vedono strappare di dosso
anche le vesti che indossavano e si ritrovano lì a guardarsi meravigliati senza
possedere più nulla di proprio, loro che fino a un momento prima erano ricchi.
E uno dei due dice: «Bel ringraziamento!».
E l’altro: «Ingrati!».
E Francesco sorridendo chiede a tutti e
due: «Forse vi aspettavate: “Grazie, signore?”».
E iniziano tutti e tre a fare festa, segno di quella gioia incontenibile che si riceve solo dal Signore!
Quella stessa gioia io cerco: «Rendimi la gioia della tua salvezza» (Salmo 50/51, 14)!
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