venerdì 25 marzo 2022

Noi cristiani…

Prima di affrontare qualsiasi emergenza, noi cristiani prendiamo la parabola del buon samaritano (Lc 10, 25-37) e ce la leggiamo e rileggiamo finché non sentiamo in noi gli stessi sentimenti del buon samaritano; e continuiamo a leggere e rileggere finché non ci vediamo lì con il buon samaritano a farci prossimi dell’uomo sofferente versando sulle sue ferite olio e vino,…

Se prima di affrontare qualsiasi emergenza, non ci mettiamo a contemplare come l’affronta Gesù, il nostro Maestro, come possiamo pensare che il nostro agire sia cristiano? Se noi cristiani non contempliamo Gesù, ci capiterà di agire animati anche dalle migliori intenzioni, ma ancora con una trave nell’occhio che ci impedisce di vedere bene (Lc 6, 39-45), e continueremo a fare opere buone, ma prima o poi ci ritroveremo a fare distinzioni di simpatia, provenienza, distanza, colore, lingua, religione, cultura, convenienza,…

Noi cristiani, che siamo Uno in Cristo Gesù, vediamo solo sorelle e fratelli di cui prenderci cura: «Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c'è Giudeo né Greco; non c'è schiavo né libero; non c'è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù» (Gal 3, 26-28).

Se noi che ci riteniamo cristiani, facciamo ancora distinzioni, vuol dire che ancora non abbiamo incontrato Cristo Gesù.

E allora affrettiamoci a cercarlo!

Cercare Cristo Gesù è per noi cristiani un’emergenza! Prima di affrontare un’emergenza, noi cristiani prendiamo la parabola del buon samaritano (Lc 10, 25-37) e ce la leggiamo e rileggiamo finché non sentiamo in noi gli stessi sentimenti del buon samaritano; e continuiamo a leggere e rileggere finché non ci vediamo lì con il buon samaritano a farci prossimi dell’uomo sofferente versando sulle sue ferite olio e vino,…

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