«Uno dei suoi detti preferiti, con cui
cercava di ridar fiducia agli afflitti, era: “Paradiso! Paradiso! La nostra
patria è il cielo!”.
Custodiva come un ricamo un fazzoletto di
terra, il suo orto. Un giorno, il ministro provinciale di nascosto glielo
calpestò e rovinò tutto per mettere alla prova la sua santità. Fra Bernardo non
si arrabbiò: “Qualcuno s’è voluto divertire; che sia benedetto!”. E disse
anche: “Sono nostri amici tutti coloro che ingiustamente ci infliggono
tribolazioni e angustie, vergogna e ingiurie, dolori e sofferenze, martirio e
morte, e li dobbiamo amare molto perché, a motivo di ciò che essi ci
infliggono, abbiamo la vita eterna”.
Chi
guardava fra Bernardo vedeva san Francesco e questi volentieri gli avrebbe
fatto posto tra i suoi compagni» (Sergio Lorenzini, Lo spirito dei Cappuccini,
Edizioni francescane italiane, p. 146).
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