«La scuola è certo, con il suo culmine universitario,
preparazione alla vita e attesa dell’avvenire, ma è vita essa pure con una
particolare lucidità intellettuale e ricchezza d’impegno morale e civile. Alla
scuola, come del resto a ogni altra manifestazione giovanile, la classe
politica deve avvicinarsi con profondo e non formale rispetto. I giovani hanno
un loro mondo: sono chiamati a elaborare da sé le proprie convinzioni e i
propri ideali, tenendo conto, solo come un dato, dell’esperienza delle altre
generazioni; essi sono una componente autonoma, importante, influente in una
realtà sociale che ogni giorno di più appartiene loro e deve perciò esprimerne
valutazioni e aspirazioni» (Aldo Moro, Il fine è l’uomo, Edizioni di comunità,
p. 48).
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