mercoledì 26 febbraio 2020

Iniziamo la Quaresima con la preghiera...

Preghiera per iniziare la Quaresima
Mercoledì 26 febbraio 2020 – in famiglia, piccola Chiesa domestica


Saluto iniziale
C. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
T. Amen.
C. Pace a questa casa e a coloro che la abitano.


Lettore – «Il Tempo di Quaresima invita ciascuno di noi a tornare a fare i conti con il proprio Battesimo, memoria di una scelta di fondo che Dio ha fatto nei nostri confronti e di un’adesione che siamo chiamati a confermare ogni giorno con le nostre scelte e azioni. Ma allo stesso tempo è un percorso penitenziale: la consapevolezza della nostra distanza dal progetto di Dio e dal suo amore diventa richiesta di perdono e impegno» (dalla guida acr) nel cammino di conversione al Vangelo.

Vogliamo accogliere questo invito e metterci subito in ascolto del Vangelo di Matteo perché la Parola di Dio rinnovi il nostro cuore e ci aiuti a riconoscere e a seguire la Via dell’amore!

Dal Vangelo secondo Matteo (6, 1)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c'è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli».

«Questa giustizia più perfetta deve consistere soprattutto nell’essere disinteressata. Perciò il Signore mette in guardia dalla vanità, dalla compiacenza di sé, dall’egoismo che scende giù fin alle radici dell’essere umano, e illustra l’ammonimento in singoli casi» (Romano Guardini, Il Signore, Vita e Pensiero, p. 121).

Dal Vangelo secondo Matteo (6, 2-4)
«Dunque, quando fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

«Chi dà, deve dare in modo che nessun altro lo veda. Se dà per essere visto e stimato, allora, dice Gesù, ha già avuto la sua ricompensa. Allora l’opera non è stata posta dinanzi agli uomini affinché rifulgesse Dio, ma affinché si ammirasse l’eccellenza di quest’uomo…
Anzi, non basta nemmeno che nessuno lo veda: la mano sinistra non deve vedere ciò che fa la destra! Neppure di fronte a se stesso l’uomo deve fare ciò che fa, metterlo nella luce dell’ “essere visti”. Non deve rallegrarsi con se stesso e compiacervisi. Deve congedare lo spettatore in se stesso e lasciare che l’opera, vista e conosciuta da Dio solo, rimanga puramente e semplicemente compiuta. Pertanto qui si tratta del pudore intimo dell’essere buoni; di quella delicatezza estrema, che però è la sola a conferire all’opera quella purezza, dalla quale può irradiarsi Dio» (Romano Guardini, Il Signore, Vita e Pensiero, pp. 121-122).

Dal Vangelo secondo Matteo (6, 5-6)
«E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

«… quando preghi, allora non farlo davanti agli uomini, ma unicamente con Dio – e qui la “cameretta” naturalmente non è in contraddizione col Tempio e con la chiesa, ma con l’agire “davanti agli uomini”; in realtà, si può essere, nella chiesa, entro la “cameretta” e dietro una porta chiusa essere “nella strada”…» (Romano Guardini, Il Signore, Vita e Pensiero, pp. 122-123).

Dal Vangelo secondo Matteo (6, 16-18)
«E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un'aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

«Dapprima si ripete lo stesso pensiero: non devi fare la tua penitenza – è ciò il bene in questo caso – davanti alla gente, affinché ti compatisca e resti stupita e ti consideri santo, ma nel silenzio e nella quiete, dove solo Dio lo sa… Ma poi viene alla luce la suprema esigenza, che non può essere contenuta in nessun comandamento, ma che sola conferisce a ogni agire il suo valore autentico; quando digiuni – cioè dunque ti imponi qualcosa di pesante a causa dei tuoi peccati – ungiti di profumo il capo e lavati il volto! Fallo nell’atteggiamento della naturalezza, che non produce chiasso. Anzi, nascondilo sotto il velo della festosità. Celalo ai tuoi stessi occhi in quell’apparenza, affinché rimanga puro da ogni auto gratificazione e da ogni ambiguità. Allora assume chiarezza e può irradiare Dio» (Romano Guardini, Il Signore, Vita e Pensiero, p. 122).

C: Preghiamo insieme…

Signore, tu agonizzi e io dormo;
ma tu hai già misurato, compatito
e riscattato la mia infermità.
L’hai fatta tua e agonizzi per portarla con te,
scompaginata alla tua. «Ero malato…».

Signore, sono la tua carne inferma,
ti peso come croce che pesa,
come spalla che non regge…
E tu, per non lasciarmi a terra,
ti carichi anche del mio fardello
e cammini come puoi. E tra coloro che tu porti
c’è qualcuno che ti fa colpa
di non camminare secondo le regole,
ti accusa di lentezza:
e accusa di lentezza anche la tua Chiesa,
dimenticando che, appesantita com’è
di scorie umane
che non può né vuole buttare a mare
– sono i suoi figlioli –
il portare vale più dell’arrivare.
Chi ama arriva sempre!
(don Primo Mazzolari)


C: Il Signore ci ha donato il suo Spirito. Con la fiducia e la libertà dei figli diciamo insieme: Padre nostro.

C: Preghiamo.
Signore, donaci sempre la grazia del rimorso;
Signore, non abbandonarci mai
qualunque sia il nostro peccato;
Signore, tu sei più grande di tutti i peccati del mondo;
Signore, fa’ di ognuno di noi e di tutti insieme
una società di peccatori coscienti:
allora saremo salvi, Signore,
perché tu non vedi l’ora di poterci perdonare!
Amen.

C: Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
Amen.


Ave Maria…
Gloria al Padre…
L’eterno riposo…
Angelo di Dio,…

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