Mi piacerebbe molto sapere da cosa
scaturisce l’aggressività di quelli che, dopo aver partecipato alla Santa
Messa, arrivano in sacrestia e contestano la posizione dell’altare, il modo di
dare e ricevere la comunione, la posizione del celebrante durante la messa,...
Ognuno può avere la propria opinione e
può anche esprimerla, ma preferirei che tra cristiani si parlasse come fratelli
animati dal desiderio di dialogare e non dalla volontà di avere ragione.
Poi, a dirla tutta, per quel poco che ho
conosciuto del pre-concilio, leggendo
libri e ascoltando testimonianze di persone e preti, chi si ispira a quella
tradizione dovrebbe sapere che “a quel tempo”
in
sacrestia si osservava il silenzio;
l’autorità
del prete non si metteva in discussione;
il
Papa si amava e gli si doveva fedeltà e obbedienza.
Come avrete notato, cari lettori,
ho usato volutamente il modo indicativo
e il tempo imperfetto,
per far notare come i tempi siano
cambiati
e, con i tempi, è cambiato anche il modo
degli uomini di vivere il loro essere cristiani.
Non sto esprimendo giudizi,
nel Vangelo Gesù ordina di non giudicare
(Mt 7, 1),
sto solo presentando qualche fatto
di cui mi sono trovato a essere
testimone.
Stiamo molto attenti, amici cristiani:
oggi un certo tradizionalismo, sembra
essere un mascherato relativismo!
Post
Scriptum:
Per favore,
dopo aver celebrato la Santa Messa,
cerchiamo, almeno noi che l’abbiamo
celebrata (prete e fedeli),
di andare in pace
e di essere in pace
e di portare pace!!! [dGL]
Grazie Don Gian Luca!
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