sabato 2 aprile 2016

7 uomini in barca

Non sono i centocinquantatre grossi pesci ad attirare la mia attenzione, ma quei 7 uomini in barca (Gv 21,1-14).

Mi soffermo su quei 7 che si trovano insieme e desiderano la presenza in mezzo a loro di Gesù.

Per tutta la Settimana Santa ho tenuto lo sguardo fisso su Gesù coi “suoi”, sul loro stare insieme e ho desiderato di stare anch’io con Gesù.

La missione nasce dalla comunione con Lui: è averlo visto risorto a farci uscire per portarlo a chi ancora non lo conosce, a chi ancora non sa che Lui cammina con noi.

Ogni uomo ha bisogno d’incontrare il Risorto!
Ne sono certo!

Stare con Gesù appassiona e fa perdere di vista i risultati: l’entusiasmo di Pietro e degli altri non è per le reti piene, ma per aver riconosciuto a riva il Maestro.

Per essere contenti, non c’è bisogno di contare i pesci, non c’è bisogno di quantificare i frutti, non c’è bisogno di elencare i risultati,…
Me lo ripeto, sperando di convincermene in modo definitivo!

A terra c’è Uno che sta preparando qualcosa per me e i miei compagni: «Venite a mangiare» (Gv 21,12).

«Venite a mangiare».
Mi piace questo versetto!
Ne avrei fatto volentieri il motto della mia vita quotidiana, ma poi non sapendo cucinare,…

È bello sapere che uno ha cucinato per te, fa pensare che ti vuole bene, che è contento di fermarsi un po’ con te, che desidera accoglierti, ascoltarti.

Non sono i risultati a entusiasmare, ma questa presenza del Risorto accanto a noi!
Non sono le iniziative ad attirare l’attenzione, ma è la bellezza della comunione con Lui e coi fratelli ad attirare sguardo e cuore di chi va cercando la pace e ancora non la trova.

Le reti continuerò a vederle vuote: tendo sempre a vederle più vuote di come sono realmente, o di come le vede il Signore.
Ma va bene così: Tu, Signore, non mi chiedi di costruire recinti e passare la vita a contare pecore. Tu mi chiedi di incontrare ogni pecora e chiamarla perché torni al Suo Pastore.

Non mi chiedi di tenerti chiuso in un sepolcro, bello, ma pur sempre un sepolcro; né di essere contenuto nello spazio di un Venerdì Santo, dove può essere facile battermi il petto in pubblico e vestirmi da cristiano. Tu mi chiedi, invece, di portarti con me in ogni luogo, in ogni tempo: d’esser tuo sempre e non solo quando celebro, prego, benedico.

Ad ascoltare questo brano del Vangelo, mi viene voglia di essere lì con quei 7; non per assistere a una pesca miracolosa – di miracoli in giro se ne vedono tanti – ma per vivere la gioia della comunione! [dGL]

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