Il sangue ferve per
Gesù che affuoca.
Bruciami! dico: e
la parola è vuota.
Salvami tutto
crocifisso (grido)
insanguinato di Te!
Ma chiodo al muro,
in fisiche miserie
son confitto.
La grazia di patir,
morire oscuro,
polverizzato nell’amor
di Cristo:
far da concime
sotto la sua Vigna,
pavimento sul qual
si passa, e scorda,
pedaliera premuta
onde profonda
sal la voce dell’organo
nel tempio –
e risultare infine
inutil servo:
questo, Gesù, da me
volesti; e vano
promisi, se poi le
anime allontano.
Bello è l’offrir,
quale il fiorire al fiore;
ma dal sognato vien
diverso il fatto.
Padre, Padre che
ancor quaggiù mi tieni,
fa’ che in me l’Ecce
non si perda o scemi!
A non poter morir
intanto muoio.
Il sangue brucia:
Gesù mette fuoco;
se non giunge all’ardor,
solo è bruciore.
Maria invoco, che del
Fuoco è Fiamma;
pietosa in volto,
sembra dica ferma:
– Penitenza,
figliolo, penitenza:
prega in preghiera
che non veda effetto:
offriti sempre,
anche se invan l’offerta;
e mentre stai senza
sorte certa,
umiliato, e come
maledetto,
Dio in misericordia ti conferma. [C.
Rebora]
Nessun commento:
Posta un commento