giovedì 13 marzo 2014

Il bove

T’amo, o pio bove; e mite un sentimento
di vigore e di pace al cor m’infondi,
o che solenne come un monumento
tu guardi i campi liberi e fecondi,

o che al giogo inchinandoti contento
l’agil opra de l’uom grave secondi:
ei t’esorta e ti punge, e tu co ’l lento
giro de’ pazïenti occhi rispondi.

Da la larga narice umida e nera
fuma il tuo spirto, e come un inno lieto
il mugghio nel sereno aer si perde;

e del grave occhio glauco entro l’austera
dolcezza si rispecchia ampïo e quïeto
il divino del pian silenzio verde.

[G. Carducci, Rime nuove, Il bove]

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